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La "tempesta covid" non ferma il florovivaista: "Anche video per trasmettere l'amore per le piante"

"C'è stato un danno abbastanza significativo", ammette Marco Greggi, titolare del "Centro Flora" di via Celletta 450, a Forlimpopoli

Come una tempesta. Il covid-2019 ha colpito indirettamente, ma duramente, anche il settore florovivaistico. "C'è stato un danno abbastanza significativo - ammette Marco Greggi, titolare del "Centro Flora" di via Celletta 450, a Forlimpopoli -. Dopo due settimane di chiusura, il governo ha disposto la riapertura dei vivai con tutte le limitazioni possibili e nelle fasi iniziali di persone se ne sono viste davvero poche". Un comparto colpito al cuore: "Abbiamo dovuto buttare una parte di produzione. Le varietà più colpite? La memesia, le margherite dimorphoteche e primule". Stime? "Circa il 70% di vendite in meno. Anche perchè forniamo garden, che sono rimasti chiusi".

Ma il centro di produzione si è rimboccato le maniche, reiventandosi: "Ci siamo organizzati subito con le consegne a domicilio per attutire il danno economico, una novità assoluta, ed è andata abbastanza bene". E non solo. Per rafforzare il legame con i clienti è nata una rubrica video sulla pagina Facebook dell'azienda: "E' un'iniziativa nata per trasmettere e diffondere la passione e l'amore per le piante. Le nostre ad esempio sono a "chilometro zero". Sono previste altre puntate. Si tratta di un hobby ad "impatto zero", che fa bene alle persone e all'ambiente che ci circonda".

Marco Greggi e l'amore per piante e fiori

Nonostante la situazione di crisi, nessuno dei dipendenti è rimasto a casa: "Siamo produttori e la filiera non si è mai interrotta. Le piante vivono. E dopo l'inizio dell'emergenza abbiamo cercato di buttare via il meno possibile delle specie che avevamo". Al "Centro Flora" si trova una determinata selezione di piante: "Le nostre specialità sono le "erbacce perenni", che è un settore di "nicchia". Ma vendemiamo anche specialità annuali".

Il vivaio è strutturato in un'area piuttosto ampia: "Non ci sono problemi di sovraffollamento. Inoltre ci troviamo in aperta campagna, all'aria aperta. C'è anche un giardino botanico, dove si può anche passeggiare tra le piante perenni in mostra e conoscere ciò che produciamo". Le condizioni di sicurezza ed igienizzazione sono garantiti: "Abbiamo installato dispencer con gel disinfettanti per sanificare le mani all'ingresso, indossiamo le mascherine e alla cassa ci siamo organizzati per mantenere i clienti distanti l'uno dall'altro".

Lunedì è iniziata la "fase 2" e Greggi ha riscontrato un aumento delle persone in giro: "Abbiamo avuto più clienti. C'è la sensazione di un lieve ritorno alla normalità". Come scrisse Alda Merini: "Bastava la letizia di un fiore a riportarci alla ragione".

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