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Lavoro, continua a calare l'occupazione: il territorio ha la maglia nera in regione

Nella provincia di Forlì-Cesena, nel periodo dicembre 2011–dicembre 2012, si riscontra una riduzione dell’occupazione totale pari a -1,4% (da 145.661 a 143.572 addetti)

Nella provincia di Forlì-Cesena, nel periodo dicembre 2011–dicembre 2012, si riscontra una riduzione dell’occupazione totale pari a -1,4% (da 145.661 a 143.572 addetti); la flessione è invece dell’1,7% con riferimento al dicembre 2007. Anche il calo dell’occupazione dipendente è in linea con i valori sopra riportati: -1,7% con riferimento al 2011 e -1,6% se confrontata con i livelli pre crisi (dicembre 2007). La contrazione dei livelli occupazionali nel 2012, che in termini percentuali appare quella di maggior entità a livello regionale, è la conseguenza maggiormente visibile dei negativi effetti della crisi economica che, sostanzialmente, ha attraversato e interessato tutti i differenti settori caratterizzanti l’economia provinciale.

Aggiornato con i dati di dicembre 2012 SMAIL, il sistema di monitoraggio annuale riguardante i livelli occupazionali della provincia e della regione Emilia Romagna, è consultabile nel sito della Camera di Commercio di Forlì-Cesena. L’universo di SMAIL è costituito dalle imprese private iscritte al Registro delle Imprese con esclusione quindi della Pubblica Amministrazione, delle istituzioni pubbliche e delle attività libero professionali non costituite in forma di impresa.

Analizzando il dato complessivo occupazionale per macrosettori, nel periodo dicembre 2011-dicembre 2012, gli addetti totali si sono ridotti sensibilmente nel settore manifatturiero (-2,2%), nel settore delle costruzioni (-3,3%), nel turismo (-2,5%), nei trasporti (-5,4%) e in agricoltura (-1,4%); sostanzialmente stabile l’occupazione nel commercio (-0,3%), mentre tendenze positive sono state rilevate nei servizi (+1,0). Nell’ambito del settore manifatturiero, performance positive dell’occupazione si riscontrano nel comparto alimentare e bevande (+2,7%), nella fabbricazione della carta e di prodotti in carta (+3,7) e nella installazione/riparazione di macchinari (+7,3%).

Segno negativo, invece, nei comparti rimanenti e in particolare nel tessile (-6,7%), legno (-6,5%), gomma e plastica (-4,6%), prodotti in metallo (-4,8%), fabbricazione di autoveicoli (-7,2%), fabbricazione di altri mezzi di trasporto (-5,4%).  Nel complesso, il settore metalmeccanico (codici ateco2007 da C24 a C30) ha mostrato una flessione dell’occupazione pari al 4,0%, valore significativamente peggiore di quello registrato nel dicembre 2011 (-0,6%). Pressoché stabile appare invece il comparto delle calzature (-0,4%), sebbene dal 2007 l’occupazione si sia ridotta del 6,4%. Dal dicembre 2007 l’intera industria manifatturiera provinciale ha ridotto gli occupati del 7,6%. Nel settore costruzioni, l’occupazione è diminuita del 3,3% ma dal 2007 il calo è stato pari al 9,1%.

Nota positiva nel comparto “servizi”: di segno “più” appare la performance occupazionale per quanto concerne l’informatica e le telecomunicazioni (+3,1%), i servizi alle imprese (+2,1%) e i servizi alla persona (+1,1%); negativa la performance dei servizi finanziari e creditizi (-1,7%) e delle attività immobiliari (-0,4%). Il palese peggioramento dei livelli occupazionali, nel difficile periodo osservato, in termini di dinamiche infrasettoriali è stato generato, principalmente, dai negativi risultati nei settori dei trasporti, costruzioni, industria manifatturiera, comparti, questi, che caratterizzano in modo specifico la struttura economica provinciale. La flessione dell’occupazione in tali settore è, infatti, stata pari a 1.765 unità (su di un totale di 2. 089 occupati in meno da dicembre 2011).

“Queste informazioni che otteniamo attraverso uno strumento originale e unico nel panorama statistico nazionale, - dichiara Alberto Zambianchi, Presidente della Camera di Commercio di Forlì-Cesena – costituiscono una base imprescindibile per avere il quadro completo e dettagliato della situazione occupazionale locale, quadro da cui partire per programmare qualsiasi iniziativa di sostegno. Purtroppo anche questi dati, come pure gli ultimissimi relativi ai primi mesi 2013, confermano le preoccupazioni per un mercato del lavoro in sofferenza; i nostri sforzi sono volti, pertanto, a cercare di migliorare la capacità di tenuta delle nostre imprese, al fine non solo, e non tanto, di contenere le perdite, ma soprattutto di incrementare l’occupazione”.

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