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Lavoro, per tornare a prima della crisi servono oltre 11mila assunzioni: sindacati contro Jobs Act

Continuano sul territorio le assemblee organizzate da Cgil e Uil Forlì, nei luoghi di lavoro pubblici e privati e prossimamente anche negli spazi di aggregazione giovanile, per sensibilizzare i lavoratori sul Jobs Act

Continuano sul territorio le assemblee organizzate da Cgil e Uil Forlì, nei luoghi di lavoro pubblici e privati e prossimamente anche negli spazi di aggregazione giovanile, per sensibilizzare i lavoratori sul Jobs Act. “Due decreti sono già stata approvati – spiegano i segretari Paride Amanti e Luigi Foschi  - il terzo, sul demansionamento è in corso di approvazione e noi vogliamo spiegare ai lavoratori come cambiano  le condizione a fronte dei licenziamenti illegittimi: con questo decreto, nella stragrande maggioranza dei casi, non è più previsto il reintegro, ma solo un indennizzo”.

Al termine del percorso di assemblee i sindacati annunciano una mobilitazione sul territorio. Annunciano anche la possibilità di proporre una legge di iniziativa popolare per presentare un nuovo statuto dei lavoratori e addirittura di ragionare su un referendum abrogativo, che riguardi non solo il Jobs Act, ma anche tutte le altre leggi che non garantiscono diritti uguali a tutti i lavoratori. “Il Jobs Act non va nella direzione di creare lavoro, ma semplicemente di creare nuove regole per il mercato del lavoro – sostengono Amanti e Foschi – che non inducono le aziende ad assumere,  ma solamente a cambiare i contratti per avere un maggiore vantaggio a livello economico”.

Analizzando i dati del 2014, ricavati dall'indagine dell'istituto Ires, relativi al territorio di Forlì-Cesena, si evince che “per ritornare alla situazione occupazione che c'era prima della crisi, nel 2008, sul territorio è necessario creare oltre 11mila posti di lavoro – chiariscono i segretari -. Con gli ultimi 500 milioni di investimenti messi in campo da pubblici e privati, tra i quali anche l'aeroporto, unico modo per creare lavoro, abbiamo calcolato che ci saranno 2.400 nuove assunzioni circa. Purtroppo non basta”.

I dati sulle ore di cassa integrazione mostrano che nel 2014 ne sono state autorizzate oltre 9 milioni, ma quello che è davvero indicativo, secondo i sindacati, è il calo di quella ordinaria di oltre il 70%, a fronte dell'aumento di quella straordinaria e di quella in deroga, cresciute rispettivamente del 300% e del 166%. “A questo punto il rischio della perdita di lavoro è sempre più altro, considerando poi che a maggio la cassa in deroga si esaurirà”, chiudono Amanti e Foschi. 

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