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Le banche anticiperanno la cassa integrazione: a chi spetta e come ottenerla

E' quanto ha annunciato il ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli.

Per velocizzare i tempi di erogazione dei trattamenti di cassa integrazione ordinaria e in deroga legata all’emergenza coronavirus saranno le banche ad anticipare la somma ai lavoratori, che verrà poi rimborsata dall’Inps. Questa avverrà tramite l’apertura di credito in un conto corrente apposito, se richiesto dalla banca, per un importo pari a 1.400 euro, parametrati a 9 settimane di sospensione a zero ore. E' quanto ha annunciato il ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli. Il primo assegno arriverà entro Pasqua.

L'accordo scadrà il 31 dicembre 2020, fermo restando il completamento delle anticipazioni già in atto. Le Parti si incontreranno nel mese di novembre 2020 per un primo monitoraggio. E' quanto prevede l'intesa firmata nella notte, al termine di quasi sei ore di confronto, tra Abi, Cgil Cisl, Uil, Confindustria, Confapi , Rti, Alleanza coop, Confagricoltura,Claai, Cia, Coldiretti, Confetra e Confedilizia alla presenza del ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo, il presidente dell'Inps Pasquale Tridico.

Coronavirus e cassa integrazione: anticipo fino a 1.400 euro

L'anticipazione dell'indennità spettante avverrà tramite l'apertura di credito in un conto corrente apposito, se richiesto dalla banca, per un importo forfettario complessivo pari a 1.400 euro, parametrati a 9 settimane di sospensione a zero ore, ridotto proporzionalmente in caso di durata inferiore, da riproporzionare in caso di rapporto a tempo parziale. L'anticipazione potrà essere reiterata in caso di proroga del periodo di applicazione degli ammortizzatori e l'apertura di credito cesserà con il versamento da parte dell'Inps del trattamento di integrazione salariale, che avrà effetto solutorio del debito maturato e, comunque, non potrà avere durata superiore a sette mesi.

Coronavirus e cassa integrazione: chi sono i destinatari

L'anticipazione spetta ai lavoratori, anche soci lavoratori, lavoratori agricoli e della pesca, destinatari di tutti i trattamenti di integrazione al reddito disposti dal Dl "Cura Italia" e dei successivi interventi normativi vigenti, dipendenti di datori di lavoro che, anche in attesa dell'emanazione dei provvedimenti di autorizzazione del trattamento di integrazione salariale per l'emergenza Covid-19, abbiano sospeso dal lavoro gli stessi a zero ore e abbiano fatto domanda di pagamento diretto da parte dell'Inps del trattamento di integrazione salariale ordinario o in deroga.

Le parti concordano inoltre l'estensione dell'anticipazione all'assegno ordinario erogato dal Fis di cui sia richiesto il pagamento diretto e si impegnano a individuare da subito le modalità operative per l'estensione dell'anticipazione all'assegno ordinario per Covid-19 erogati dagli altri fondi di solidarietà, in relazione alle relative specifiche discipline e ove ne sia richiesto il pagamento diretto.

Coronavirus e cassa integrazione: come richiederla

Per fruire dell'anticipazione i lavoratori dovranno presentare la domanda a una delle banche che applicano la convenzione, corredata dalla relativa documentazione, nonché secondo le procedure in uso presso la banca interessata. Le banche favoriranno il ricorso a modalità operative telematiche, al fine di limitare quanto più possibile l'accesso fisico presso le filiali, nel rispetto della necessità, in questa fase di emergenza sanitaria, di garantire il maggior contrasto alla diffusione del coronavirus attraverso le misure di ''distanziamento sociale'' a tutela della clientela e delle persone che lavorano in banca per erogare i servizi previsti dalla normativa di emergenza .

In riferimento all'apertura dell'apposito conto corrente e alla correlata apertura di credito, le banche che applicano la convenzione adotteranno condizioni di massimo favore al fine di evitare costi, in coerenza alla finalità ed alla valenza sociale dell'iniziativa. È fatta salva la facoltà delle banche di procedere all'apertura di credito previa istruttoria di merito creditizio da effettuarsi nel più breve tempo possibile e in ogni caso in piena autonomia e discrezionalità. In ogni caso, la banca è tenuta a fornire tempestivamente risposta al richiedente.

Coronavirus e cassa integrazione: i termini dell'anticipazione

Il lavoratore e/o il datore di lavoro informeranno tempestivamente la banca interessata circa l'esito della domanda di trattamento di integrazione salariale per l'emergenza Covid-19. In caso di mancato accoglimento della richiesta di integrazione salariale, ovvero allo scadere del termine dei sette mesi, qualora non sia intervenuto il pagamento da parte dell'Iinps, la banca potrà richiedere l'importo dell'intero debito relativo all'anticipazione al lavoratore, che provvederà a estinguerlo entro trenta giorni dalla richiesta.

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