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Marcegaglia, quadro frantumato nel centro-sinistra: le posizioni

Posizione diverse di fronte al sindaco di Forlì Roberto Balzani e di Forlimpopoli Paolo Zoffoli, assieme al presidente della Provincia Massimo Bulbi, di dare la propria benedizione al "salario d'ingresso" alla Marcegaglia

La scelta del sindaco di Forlì Roberto Balzani e di Forlimpopoli Paolo Zoffoli, assieme al presidente della Provincia Massimo Bulbi, di dare la propria benedizione al “salario d'ingresso”, osteggiato dalla Fiom-Cgil allo stabilimento Marcegaglia di Forlì, sta facendo schizzare in frantumi  il panorama politico cittadino del centro-sinistra.

 

A SINISTRA PROTESTA CONTRO I SINDACI. Marisa Fabbri, responsabile di Sinistra Ecologia Libertà del comprensorio forlivese, attacca: “La questione Marcegaglia rappresenta ciò che da tempo avviene nelle fabbriche italiane: Marchionne insegna e la stessa Marcegaglia, non percorre strada diversa, favorita anche dalla riforma sul lavoro che Monti e Fornero intendono attuare entro dieci giorni, velocemente, con o senza il patto con i sindacati, esattamente come per la riforma delle pensioni. Certo, questo è un Governo tecnico e tutto può fare nel nome di una ripresa economica che si mistifica possibile con la cancellazione dell’art.18, con la deregolamentazione e con altre formule che hanno un’unica assoluta certezza, la riduzione della dignità dei lavoratori e delle lavoratrici.”

 

Dice Fabbri: “Ci sorprende e ci addolora la risposta dei Sindaci del nostro territorio Balzani e Zoffoli e del Presidente della Provincia Bulbi che in linea con le politiche del Governo Monti, accolgono favorevolmente “il salario d’ingresso” quale ricetta per uscire dalla crisi, anziché attuare una azione politica lungimirante che miri al rafforzamento dell’economia del territorio e, nel contempo e con fermezza, rivendicare la inviolabilità dei diritti fondamentali e costituzionali dei lavoratori quale è il pari compenso a parità di mansione. Cara Marcegaglia e cari Amministratori: noi non siamo d’accordo. La crisi si supera con l’eliminazione del precariato e non con la sottrazione dei diritti. In questa battaglia Sinistra Ecologia Libertà è al fianco delle lavoratrici, dei lavoratori e della Fiom-CGIL”.

 

E C'E' CHI DICE “TRADIMENTO”. Nicola Candido, Segretario del Partito della Rifondazione Comunista – FdS dice che “la presa di posizione dei Sindaci di Forlì e Forlimpopoli e del Presidente della Provincia è un atto grave e senza precedenti. Invece di favorire un accordo tra le parti ci si schiera nettamente con l’azienda e contro i diritti e la dignità dei lavoratori. La responsabilità politica è evidente ed è interamente del PD locale che, in questi giorni, non ha espresso nessuna posizione a sostegno dei lavoratori o di critica delle esternazioni dei propri rappresentanti istituzionali, e anzi, sulle orme del partito nazionale, si è allineato sia alle politiche neoliberiste di intensificazione dello sfruttamento dei lavoratori, sia al grande inciucio PD-PDL-Terzo Polo”.

E ancora Candido: “Il comportamento degli Amministratori locali – tradendo il loro mandato – rappresenta una vera e propria pugnalata alle spalle degli operai in lotta e della Fiom-CGIL in quanto, anziché rappresentare tutti i cittadini e tutte le parti sindacali, fanno gli interessi dell’azienda e di alcuni sindacati minoritari, venendo meno al loro ruolo istituzionale e super partes. D’altra parte, il caso FIAT è emblematico, si chiede di tagliare i diritti e il salario in cambio di nuovi investimenti e posti di lavoro, però fatti i tagli nulla si realizza e gli unici a perderci sono i lavoratori. Il Partito della Rifondazione Comunista – FdS è a fianco dei lavoratori in lotta e della Fiom e invita tutti i cittadini a partecipare all’Assemblea Pubblica di mercoledì mattina nel salone comunale di Forlì, perché l’attacco ai giovani operai della Marcegaglia rappresenta un sopruso verso tutta la nostra comunità”. 

 

POSIZIONI PIU' EQUILIBRISTE. L'Italia dei Valori dice che “l’improvvisa accelerazione della trattativa a cui stiamo assistendo in questi giorni è inopportuna e pericolosa perché condurrà ad una frettolosa firma dell’accordo non unitariamente condiviso dai sindacati. E' indubbio che il piano industriale dell’azienda prevede investimenti milionari che garantiranno importanti ricadute occupazionali dirette e su tutto l’indotto. Di questo siamo consapevoli e condividiamo ogni sforzo affinché l’azienda non decida di investire altrove”.

 

Però “raggiungere un accordo separato significherà chiamare i lavoratori ad un referendum dove l’attuale forza lavoro dovrà esprimersi sul salario dei nuovi assunti. Un meccanismo iniquo che innesca pericolosi fenomeni di tensione sociale fra le diverse generazioni di lavoratori. L' Italia dei Valori ribadisce che è necessario ricercare un accordo con tutti e a tutti i costi. Abbiamo aspettato tanto, cosa sposta aspettare ancora un po'. A meno che qualcuno non voglia far prevalere le ideologie sulla concretezza e sullo sviluppo reale del gruppo Marcegaglia, sviluppo che non può certo passare solo da questa situazione particolare forlivese. E in questo devono sentirsi coinvolti tutti, anche la Fiom che deve abbandonare ogni pregiudiziale aprioristica sul modo di interpretare il salario di ingresso”.

 

IL PD SOSTIENE I SINDACI E IL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA. A parlare sono Marco Di Maio, segretario territoriale Pd forlivese, Gianluca Monti, segretario comunale Pd Forlimpopoli, Paride Maretti, segretario comunale Pd Forlì: “Non è la prima volta che esprimiamo una forte preoccupazione per l'andamento delle relazioni industriali interne allo stabilimento Marcegaglia. Una preoccupazione non politica, non partitica; ma una preoccupazione per un intero territorio, che in una fase delicata come quella che stiamo attraversando non può permettersi di rischiare una "de-industrializzazione", né una spettacolarizzazione delle legittime posizioni sindacali, né una disputa che non metta al primo posto non solo la difesa dei diritti, ma soprattutto la priorità assoluta di tutelare l'occupazione esistente e produrne di nuova”.

 

E ancora: “Certo, occorre che ci siano le necessarie garanzie e a tal proposito riteniamo che Marcegaglia debba in tal senso fornire tutte le garanzie possibili per assicurare gli investimenti previsti sullo stabilimento, l'assunzione degli interinali e i nuovi posti di lavoro previsti. Dall'altra parte i rappresentanti dei lavoratori in maniera unitaria dovrebbero compiere uno sforzo per comprendere che il salario d'ingresso in un'azienda che (dati alla mano) offre compensi oltre il minimo previsto da contratto anche nel caso venga applicata questa tipologia contrattuale, non è una resa rispetto ai diritti acquisiti. La nostra preoccupazione, che condividiamo in toto con le istituzioni, è che la vicenda si concluda con l'arrecare un danno al nostro territorio ed un colpo letale ad una fetta consistente del nostro sistema produttivo e occupazionale. Un fatto che non si può permettere neppure in momenti di 'vacche grasse', figuriamoci in un'epoca come quella attuale”

 

CASADEI (PD): RIAPRITE LA TRATTATIVA. Arriva anche l'intervento di Thomas Casadei, Consigliere Regionale del PD: "Sbagliata la logica degli accordi separati, si riapra un dialogo per favorire investimenti e qualità del lavoro. In una fase in cui è chiaro che l'aver pensato per oltre un decennio ad uno 'sviluppo' basato sulla scarsa qualità del lavoro è stato un tragico errore, è compito fondamentale delle istituzioni, a tutti i livelli, favorire un nuovo modello di sviluppo che metta al centro oltre al legittimo profitto dell'impresa, nuove modalità di supporto che riducano i costi non del lavoro e della sua qualità ma semmai di altri aspetti essenziali quali possono, per esempio, quelli della produzione delle merci e della loro circolazione. Pensare ad accordi separati, quali quelli prefigurati in questi giorni, rischia di compromettere legami di coesione sociale che in epoca di crisi vanno invece assolutamente preservati. Credo occorra fin da subito da parte di istituzioni locali che abbiano a cuore questi aspetti fare in modo che si riapra una trattativa in grado di ottenere consensi da tutte le parti in causa, e da parte dell'azienda Marcegaglia”.

 

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