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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia Bertinoro

Il marchio delle storiche Officine Maraldi va all'asta: si parte da una base di 200mila euro

Ora il nome “Maraldi”, un tempo eccellenza della metalmeccanica made in Italy, andrà all’asta

La crisi non ha cancellato 70 anni di storia. La Officine Maraldi di Bertinoro, fallita a fine maggio del 2017, continua a vivere nel marchio che il collegio dei curatori ha deciso di registrare per valorizzare la notorietà conquistata dall’azienda nei mercati internazionali a partire dagli anni ‘60. Ora il nome “Maraldi”, un tempo eccellenza della metalmeccanica made in Italy, andrà all’asta partendo da un prezzo base di 200mila euro. Le offerte saranno gestite dal portale Industrial Discount, ramo del network IT Auction, specializzato nell’organizzazione di aste online, fino al termine del primo esperimento fissato al 15 aprile. L’obiettivo è raggiungere interlocutori nazionali e internazionali. 

Il marchio “Officine Maraldi” è stato registrato il 31 luglio scorso, a circa un anno dalla dichiarazione di fallimento. Nel 2016, infatti, l’azienda aveva risentito della crisi dell’oil&gas al punto da essere costretta a sospendere la produzione, dopo decenni di esportazioni in tutto il mondo, dal Messico al Pakistan, dall’Iran a Singapore. Era il 1962 quando la “Maraldi” si fece conoscere dai mercati internazionali. Ma ancor prima, a partire dall’immediato dopoguerra, i suoi prodotti avevano trovato spazio nel settore della carpenteria petrolchimica.

All’epoca produceva recipienti di stoccaggio destinati ai derivati del petrolio; successivamente si erano aggiunti serbatoi a bassa temperatura e criogeni derivati della chimica. Un nome dunque affermato, che è sopravvissuto alle sorti della storica impresa. Con esso l’asta comprende anche tutto ciò che viene considerato il know how dell’azienda, come dati e informazioni tra i quali disegni tecnici, elenchi anagrafici, qualifiche fornitori e schede tecniche dei materiali. Per tutto ciò, si legge nella perizia dell’asta, “non vi è dubbio sul fatto che l’uso del nome abbia suscitato manifestazioni di interesse”.

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