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Economia

Mostra e negozi chiusi, l'assessore: "Non ci sono regole: si apra un confronto tra associazioni"

L'assessore al turismo Maria Maltoni ricorda come “il tema mi si è posto di fronte fin dal 2009, con l’aggravante che allora non c’erano neppure bar o ristoranti aperti in centro storico nei giorni festivi"

Interviene anche il Comune di Forlì, nella polemica scattata tra le associazioni di categoria sul tema dei negozi chiusi la domenica durante la nuova mostra del San Domenico sul Liberty. L'assessore al turismo Maria Maltoni ricorda come  “il tema mi si è posto di fronte fin dal 2009, con l’aggravante che allora non c’erano neppure bar o ristoranti aperti in centro storico nei giorni festivi, a Forlì, a parte poche lodevoli eccezioni”.

“Non si era ancora in regime di totale liberalizzazione degli orari e la questione di come favorire una maggiore elasticità, proprio in relazione alla nascente vocazione turistica della città, fu affrontata attraverso la concertazione tra Comune, categorie economiche e sindacati, stabilendo orari di apertura più ampi per il periodo di svolgimento delle mostre in centro storico e più ristretti nel resto dell’area urbana. Quell’accordo fu portato ad esempio anche in sedi regionali e nazionali. La liberalizzazione introdotta nell’estate 2011 condusse poi ad una deregulation totale, in cui la competizione tra grandi strutture che hanno la possibilità di aperture pressoché totali e piccoli negozi a gestione familiare si fece molto aspra ed anche quella sintesi, così faticosamente trovata, non ebbe più valore”, riassume l'assessore.

“Nello stesso tempo, però, attraverso i progetti finanziati dalla Regione, da un paio d'anni è stato possibile lavorare sulla promozione delle aperture coordinate, in particolare di bar e ristoranti, ed arrivare a produrre materiali che sono in distribuzione presso lo Sportello di Informazione Turistica del Comune, il San Domenico, e che lo saranno anche presso il nuovo Museo Romagnoli, aperto solo da alcuni giorni, in cui sono indicate le strutture di ristorazione aperte anche la domenica. E’ stato un primo passo avanti. - sottolinea Maltoni - Nel corso del 2013 è stata anche completata la segnaletica turistica ciclopedonale, che dai punti principali di accesso alla città quali stazione e parcheggi scambiatori, indica i principali percorsi turistici, in primis quello dell’architettura del ‘900 e quello che porta al San Domenico. Percorsi indicati anche nei materiali in distribuzione presso IAT e musei, nei siti turistici e nell’app per smartphone "VisitForlì"”.

“Perciò nulla vieta agli operatori economici, nella loro autonomia e valutando opportunità e costi, di restare aperti lungo questi percorsi. E’ ovvio che iniziative di questa natura possono dare buoni risultati se vengono comunicate e, soprattutto, se sono attuate non solo da singoli operatori. L’idea che è maturata da parte di “Forlì nel cuore” di indicare una domenica di apertura mensile durante il periodo delle mostre, va sicuramente nella direzione giusta. - spiega l'assessore - Certamente c’è il tema della continuità, per questo motivo in relazione ai percorsi possibili ed analizzando anche i flussi di visitatori ed i mezzi con cui raggiungono la città, se ci sono gruppi di operatori che decidono di tenere aperta la propria attività la domenica (o alcune domeniche)  nel periodo che coincide con la mostra del Liberty, magari attuando una chiusura settimanale in altra giornata per consentire il necessario riposo di titolari e dipendenti (o con coperture a turni ove possibile) non c’è oggi nessun ostacolo di carattere burocratico o normativo, sono cose già possibili. Esiste un Club di Prodotto, sostenuto anche dal Comune di Forlì, che è lo strumento previsto dalla legislazione regionale a supporto dell’incoming nel territorio, raccordandosi con questo soggetto che si occupa di prenotazione e pacchetti alberghieri, ad esempio, si potrebbero valutare i week-end di maggiore afflusso e coordinare le aperture domenicali, promuovendole direttamente presso gli hotel, oltre che presso i musei”.

“Mi auguro perciò che le categorie economiche mettano in atto un confronto approfondito tra i propri associati - e tra di loro - su questi temi. Anche questo può contribuire a rendere veramente Forlì “città verde della cultura”, una città europea ed attrattiva dal punto di vista turistico, con la sua offerta artistica ed architettonica, i suoi spazi verdi, la sua enogastronomia ed il suo artigianato di qualità, in stretto raccordo con gli elementi di attrattività disseminati in tutto il territorio della neonata Unione dei Comuni della Romagna Forlivese”, conclude Maltoni.
 

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