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Economia

“No all’Unione a 15, sì alla fusione di Comuni”

Le Associazioni che aderiscono a Rete Imprese Italia dichiarano dunque il proprio impegno a collaborare fattivamente con le Amministrazioni interessate per contribuire al processo di aggregazione dei Comuni

La delegazione di CNA Forli-Cesena, Confartigianato Forlì, Confcommercio Forlì e Confesercenti Forlì ha presentato un documento unitario sul tema del riordino istituzionale: “la crisi economica impone un serio processo di riorganizzazione dell’amministrazione statale, che contempli una più razionale gestione della cosa pubblica. Per questo esprimiamo soddisfazione per le ipotesi di aggregazione di una parte significativa dei comuni della nostra zona enunciate in questi giorni: una scelta che sollecitavamo da tempo, come percorso obbligato per offrire risposte più efficaci e qualificate alle esigenze delle imprese e dei cittadini del territorio".

"Una sfida complessa, che andrà sviluppata attraverso un serio dibattito, ma anche un processo ineludibile e indispensabile per mettere meglio a frutto le risorse sempre più risicate dei Comuni, specie dopo i tagli imposti dallo Stato. D’altra parte questo non è un tempo di scelte facili, come sanno bene le imprese: siamo tutti chiamati oggi a migliorare l’efficienza del nostro lavoro, a innovare cultura e modo di operare, abbandonando vecchi schemi e particolarismi ormai superati e poco produttivi”, continuano Cna, Confartiginato, Confcommercio e Confesercenti.

“Le imprese hanno diritto a operare in un sistema di norme certe e uguali per tutti – affermano i rappresentanti di Rete Imprese Italia – con servizi pubblici tempestivi e di qualità, senza sovrapposizioni tra livelli istituzionali. Le imprese chiedono di semplificare la burocrazia, di omogeneizzare i regolamenti e le procedure, di accorciare i livelli istituzionali. Per questo serve un unico soggetto istituzionale, che recuperi efficienza e diminuisca così il peso della fiscalità locale. L’Unione dei Comuni, che pur ha dato buoni frutti in passato, è ormai uno strumento superato dai tempi. Un’Unione dei Comuni del comprensorio forlivese rischierebbe di diventare una realtà complessa difficilmente organizzabile e gestibile con 15 diversi Sindaci, Giunte e Consigli, 15 bilanci,15 strutture, 15 storie territoriali. Guardiamo invece con favore a percorsi di fusione di due o più comuni facenti parti di territori omogenei, come nel caso di Savignano e San Mauro Pascoli. L'autonomia di governo locale è maggiormente preservata, infatti, da un Comune unico di vallata piuttosto che da un’Unione di 15 Comuni".

"La fusione - continuano i i rappresentanti di Rete Imprese Italia - porta con sé benefici anche economici: +20% di trasferimenti correnti dallo Stato, oltre all’esclusione dal famigerato Patto di Stabilità, la cui applicazione viene contestata da anni dalle nostre Associazioni perché distorce l’economia locale col blocco degli appalti e il rallentamento dei pagamenti a favore delle imprese”. Le Associazioni che aderiscono a Rete Imprese Italia dichiarano dunque il proprio impegno a collaborare fattivamente con le Amministrazioni interessate per contribuire concretamente al processo di aggregazione dei Comuni, rafforzando la rete di relazioni tra forze economiche, produttive e istituzioni, nell’interesse della crescita economica e sociale del territorio.

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