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Economia Santa Sofia

Nuova proprietà per la Vis Mobility: i sindacati chiedono chiarezza su arretrati e piano di rilancio

Per Fim, Fiom e Uilm "restano tuttavia le incertezze sul futuro dell’azienda e dei suoi dipendenti, che non possono aspettare oltre in merito al pagamento dei loro stipendi"

Si è svolto venerdì mattina in Prefettura un incontro richiesto dalle organizzazioni sindacali per fare il punto della situazione sulla crisi che interessa la Vis Mobility, azienda di Santa Sofia che occupa circa 40 dipendenti attiva nel settore della segnaletica stradale. "L’incontro si è reso necessario dopo un ulteriore cambio nella proprietà di Vis Mobility - spiegano Riccardo Zoli, Giovanni Cotugno e Valerio Garattoni, rispettivamente di Fim, Fiom e Uilm -. Già nei primi mesi dell’anno era stato annunciato in Prefettura un cambio di proprietà, ma le due società che erano entrate nell’assetto societario, riconducibili all’imprenditore Raffaele di Mario, avevano acquisito solo un pacchetto di minoranza, non determinando i cambiamenti necessari al rilancio dell’azienda di Santa Sofia, che, nonostante abbia in pancia commesse per oltre 10 milioni di euro, versa in condizioni finanziarie molto precarie ed è in ritardo con il pagamento delle retribuzioni di oltre 3 mesi".

"Durante l’incontro è emerso come la proprietà di Vis Mobility sia passata alla "Immo.Vig", società immobiliare di Pomezia il cui titolare, avrebbe investito nell’operazione circa 200mila euro per acquisire il 70% delle quote". I sindacati hanno richiesto "di fare chiarezza sul piano di rilancio e investimento", constatando come la "Immo.Vig" "avesse gli ultimi esercizi in perdita e una situazione debitoria importante rispetto al fatturato espresso. Preoccupante anche la notizia circa lo spostamento dell’amministrazione e dell’ufficio tecnico a Pomezia, che determinerebbe lo spostamento della testa della società".

"Il nuovo amministratore unico della Vis Mobility, Francesco Cavallucci, ha evidenziato come la solidità dell’operazione è da attribuire alla disponibilità finanziaria della proprietà, specificando come fossero stati avviati colloqui con gli istituti di credito per sopperire alla mancanza di finanza e che erano in corso tutte le operazioni in preparazione di un piano industriale, da illustrare in un secondo momento - proseguono i sindacati -. La Prefettura si è resa disponibile alla costruzione di un tavolo con la presenza anche delle banche, volta a garantire un apertura di credito attraverso l’anticipo di fatture, per pagare le retribuzioni arretrate".

Per Fim, Fiom e Uilm "restano tuttavia le incertezze sul futuro dell’azienda e dei suoi dipendenti, che non possono aspettare oltre in merito al pagamento dei loro stipendi". I sindacati si aspettano dalle istituzioni del territorio "il massimo impegno per verificare la trasparenza e la solidità dell’operazione e dei soggetti che vengono ad investire nel nostro territorio, volto a garantire alla Vis Mobility, molto importante anche per il posto in cui insiste, un futuro di crescita e sviluppo".
 

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