rotate-mobile
Economia

Caviro investe oltre 6 milioni di euro su Forlì: inaugurati due nuovi impianti di confezionamento

Gli impianti consentiranno di aumentare la potenzialità produttiva annua di circa 50 milioni di bottiglie e di oltre 24 milioni di brik

Sono stati inaugurati lunedì mattina, all’interno dello stabilimento Caviro di via Zampeschi a Forlì, due nuovi impianti di confezionamento dedicati alla linea vetro e alla linea Tetra Pak. I nuovi strumenti, che hanno richiesto da parte della cooperativa un investimento complessivo di circa 6,4 milioni di euro, integrano le linee già presenti in stabilimento e garantiscono un aumento della potenzialità produttiva annua di circa 50 milioni di bottiglie e di oltre 24 milioni di brik. Questo investimento, unito alla linea installata alla fine del 2015, consente allo stabilimento forlivese di raggiungere una potenzialità produttiva di 1.200.000 pezzi al giorno.

Caviro, nuovi impianti di confezionamento a Forlì

La nuova linea di imbottigliamento in vetro e plastiche bio, destinata alla lavorazione di vini fermi, frizzanti e spumanti, si adatta a diverse tipologie di bottiglie, da 0,187 a 2 litri. Può lavorare fino a 18.000 bottiglie/ora e confezionare pack secondari e terziari innovativi. La linea Tetra Pak è invece dedicata alla lavorazione esclusiva del formato Prisma Square da 0,5 litri destinato a ospitare vini fermi. Ha una capacità di lavorazione di 8.000 brik/ora. "Efficienza, flessibilità, contenimento dei costi: sono gli obiettivi che intendiamo raggiungere con questo investimento - commenta il presidente del Gruppo Caviro Carlo Dalmonte -. Un’operazione rilevante per rispondere sempre meglio alle diverse esigenze dei mercati di tutto il mondo e ottimizzare i costi energetici e operativi".

VIDEO: AVVIATI I NUOVI IMPIANTI DI CONFEZIONAMENTO

Caviro, che da settembre ha aggiunto alle sue certificazioni anche la SA8000 sulla Responsabilità Sociale di Impresa, è in prima linea per sostenere una crescita sostenibile che valorizzi il territorio e la filiera in cui opera. La capacità della cooperativa agricola di coniugare grandi volumi e produzioni di qualità, maturata in oltre 50 anni di esperienza nel settore, e di unire una profonda esperienza enologica a una costante spinta all’innovazione e al dinamismo, hanno reso Caviro leader di riferimento nel settore vitivinicolo nazionale e internazionale.

"La costante ricerca tecnologica e qualitativa è un elemento centrale e fondante della filosofia del Gruppo. Ogni giorno, gli oltre 500 dipendenti di Caviro traducono questo valore nel proprio lavoro con passione e professionalità - evidenzia il presidente del Gruppo Caviro -. Con questo investimento, che integra il nostro impegno per un’economia del territorio sostenibile e orientata all’innovazione, intendiamo confermare la volontà di continuare a essere non solo la più grande Cantina d’Italia ma anche la più tecnologicamente avanzata e attenta alla sostenibilità economica e ambientale, coerenti con il nostro approccio circolare".

"Piccolo è bello, ma nella competizione globale si ha valore rispetto al passato solo se si va insieme ad altri, se si riesce a creare una dimensione che permetta di affrontare i mercati internazionali - ha sottolineato il presidente della Regione, Stefano Bonaccini -. Sarebbe una contraddizione dare indicazioni di aggregazione e poi mettere a disposizione risorse solo alle piccole e medie imprese: occorre invece poterle destinare anche a coloro che aggregandosi hanno vinto sfide come quella che voi di Caviro state vincendo. La competitività si fa sulla qualità di quello che si produce e sulla capacità di affrontare la competizione globale e noi, come istituzioni, dobbiamo continuare a stare vicino alle imprese per fare in modo che questa qualità, che poi vuol dire lavoro e occupazione, sia sempre garantita"

"Celebriamo una bellissima esperienza imprenditoriale che dona immagine al nostro Paese - ha commentato il sindaco Davide Drei -. Sono orgoglioso di quanto è stato realizzato e oggi si realizza nello stabilimento forlivese che diventa un polo dello sviluppo tecnologico nel settore enologico. Un vero punto di riferimento nella produzione nazionale che contribuisce allo sviluppo, al fatturato e alla crescita imprenditoriale e della ricchezza del nostro territorio. Devo aggiungere che, a mio parere, Caviro non sarebbe quella che è se non fosse cresciuta in un territorio, quello forlivese, quello romagnolo, dove la dimensione della cooperazione è cultura comune. Se gli investimenti di sviluppo fatti in una storia di oltre 50 anni non fossero stati fatti in questo contesto forse Caviro non sarebbe quella che è oggi. Quindi va celebrato un intero sistema, un intero comparto, un intero modo di essere. Caviro non è solo una grande impresa che fa fatturato, fa ricchezza, fa immagine: Caviro è anche ridistribuzione del reddito per una comunità equa, solidale e giusta che si costruisce anche attraverso l'economia".

Il deputato Jacopo Morrone ha evidenziato come quella di Caviro sia "una realtà cresce sempre grazie al lavoro di tanti, di chi ha creduto in questo settore e di chi ha lavorato per fare grande la Romagna. Questa azienda fa numeri da capogiro e io spero che si continui su questa strada perché solo rimanendo competitivi e concorrenziali si ottengono risultati di questo tipo. Quello che deve invece fare la politica, a prescindere dal colore e su tutti i livelli nazionale, regionale, provinciale e comunale - è salvaguardare le aziende come questa perché danno valore al territorio e significano occupazione in Romagna e oltre la Romagna".

"Queste sono giornate di soddisfazione e orgoglio - ha commentato Maurizio Gardini, presidente Confcooperative -. Qui in Caviro c'è un elemento di fiducia che l'azienda restituisce al territorio in cui è inserita e consegna anche ai propri soci che chiedono a questa azienda di essere sempre leader per poter liquidare sempre meglio le uve ma anche per poter dare una continuità produttiva agli sforzi che i produttori vitivinicoli fanno. Quello di Caviro è un percorso fatto di qualità, di innovazione, che qui è fattibile, con questi numeri, solo perché dietro c'è una filiera cooperativa, una filiera vera, che non è nata oggi ma tanti anni fa quando la cooperazione è diventata strumento che poteva ritirare le produzioni e trasformarle ma anche commercializzarle e farle arrivare fino alla tavola del consumatore. I risultati sono evidenti, questo è sicuramente un esempio che vogliamo consegnare".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Caviro investe oltre 6 milioni di euro su Forlì: inaugurati due nuovi impianti di confezionamento

ForlìToday è in caricamento