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Occupazione e crisi da covid, Confartigianato: "La resilienza dei piccoli ostacolata dalla burocrazia"

Confartigianato ha chiesto chiarimenti ai Ministri del Lavoro e dell’Economia sul mancato trasferimento di somme già stanziate, lamentando "il grave problema burocratico che danneggia imprenditori e collaboratori".

La crisi determinata dal Covid-19 determinerà una crescita del tasso di disoccupazione. Secondo le stime di Confartigianato si tratterà di un aumento limitato a +0,2 punti nel 2020, per arrivare a +1,6 punti nel 2021, il secondo maggiore aumento dal 1977: solo nel 2013, quando la quota di persone in cerca di lavoro salì di 2,3 punti, si registrò un aumento più accentuato. Di recente Confartigianato ha preso in esame i dati mensili dell’Istat evidenziando la perdita di 6.500 occupati al giorno nei due mesi di marzo e aprile.

L’esame dei dati dell’Inps, pubblicati la scorsa settimana fotografano la situazione alla fine del trimestre, il 31 marzo, catturando quindi i primi effetti dello shock che è derivato dal lockdown iniziato il 9 marzo in tutta Italia. L'analisi mette in luce nel primo trimestre 2020 un calo di 254mila posizioni lavorative. La disamina dei dati per classe dimensionale evidenzia che la maggiore riduzione si riscontra nella classe delle medie-grandi imprese, con 50 dipendenti e oltre: in queste imprese si registrano 176 mila posizioni in meno, pari al 69,3% del calo totale del trimestre. Per converso, si evidenzia la maggiore tenuta delle micro e piccole imprese che, nel periodo in esame, segnano un calo di 78 mila posizioni, il 30,7% del calo totale a fronte del 50,5% dei dipendenti occupati.

Come spiega il presidente di Confartigianato di Forlì, Luca Morigi, "stiamo vivendo un momento molto critico per l’intera economia italiana – secondo le ultime previsioni il PIL del 2020 perderà tra 9 e 12 punti percentuali – e le conseguenze sul mercato del lavoro nei prossimi mesi saranno pesanti. La maggiore resilienza delle micro e piccole imprese nelle fasi iniziali della crisi Covid-19 è sicuramente un segno positivo, indice della massima attenzione posta al capitale umano in questo difficile frangente".

Confartigianato, tuttavia, denuncia "il ritardo immotivato nel trasferimento delle risorse stanziate dal decreto Rilancio per le prestazioni di sostegno al reddito per i dipendenti delle imprese artigiane. È trascorso più di un mese e i soldi non sono ancora arrivati al Fondo di Solidarietà Bilaterale dell'Artigianato che è pronto, da allora, ad erogarli ai lavoratori in sospensione dal lavoro per Covid-19". Confartigianato ha chiesto chiarimenti ai Ministri del Lavoro e dell’Economia sul mancato trasferimento di somme già stanziate, lamentando "il grave problema burocratico che danneggia imprenditori e collaboratori".

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