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Poli commerciali, Corzani (Confesercenti): "Serve un cambio di passo, il sindaco Zattini ha l'opportunità di cambiare registro"

Giancarlo Corzani, direttore di Confesercenti Forlì, interviene così sull'espansione degli insediamenti commerciali in città

L’amministrazione del sindaco Gian Luca Zattini "ha ora l’occasione di marcare la sua diversità". Giancarlo Corzani, direttore di Confesercenti Forlì, interviene così sull'espansione degli insediamenti commerciali in città. "Adesso basta con lo scarico di responsabilità - premette Corzani -. Che le precedenti amministrazioni di centrosinistra siano responsabili per quanto riguarda gli insediamenti commerciali, di politiche urbanistiche scellerate, è sotto gli occhi di tutti e, ne siamo certi, sono tra le motivazioni per cui ora siedono nei banchi della minoranza. Ma chi ancora non è finito in minoranza è il quadro dei tecnici comunali che ha legittimato quelle scellerate scelte e, ora, passo dopo passo rilascia pareri favorevoli per la realizzazione dei Piani Urbanistici Attuativi conseguenti".

Nei pressi del centro commerciale "Punta di Ferro" sta sorgendo una nuova area commerciale da 24mila metri quadri, ma, secondo Corzani, "la questione riguardante il Polo Plurifunzionale di Pieve Acquedotto, tra tutte, pur con il drammatico impatto che avrà, con le prossime aperture, sulle piccole e medie imprese che rappresentiamo, è la meno indecente da un punto di vista urbanistico, rispetto a quanto si è autorizzato in via Bertini ed ora ci si appresta ad autorizzare lungo la Ravegnana. Purtroppo, per i commercianti forlivesi, l’area di Pieve Acquedotto, oggettivamente è lo spazio più idoneo ad ospitare medie e grandi strutture di vendita. Ma sempre per rimarcare le improvvide scelte urbanistiche delle precedenti amministrazioni, in quel polo urbanistico, a cui ci siamo opposti in perfetta solitudine all’aumento delle metrature insediabili, il commercio al dettaglio della medio grande distribuzione commerciale doveva avere una funzione complementare, rispetto alla vocazione fondamentale che atteneva al polo fieristico, alle strutture sportive e  della logistica, mentre invece diventerà in effetti la tipologia essenziale e decisamente più impattante".

"Quello che oggi compete all’Amministrazione ai cui vertici opera il sindaco Zattini, indubbiamente persona di buonsenso e avveduto amministratore, è di non continuare a consentire che sotto la sua responsabilità si rilascino permessi di costruire, quindi il rilascio di autorizzazioni commerciali, con pareri favorevoli rilasciati da suoi uffici, fondati esclusivamente su studi sulla mobilità, quindi sui carichi di traffico, a dir poco irricevibili, presentati dai consulenti dei promotori degli interventi - prosegue Corzani -. Basterebbe fare come fanno Comuni ben più piccoli di Forlì, che a fronte di queste situazioni, si dotano del parere di esperti terzi, in grado di rappresentare analisi d’impatto della mobilità davvero a tutela della comunità cittadina e quindi in grado di evidenziare se e con quale infrastrutturazioni potrebbero essere effettivamente realizzabili e compatibili. Al sindaco questa richiesta non è la prima volta che la facciamo pervenire, anzi in più circostanze l’abbiamo fatta unitariamente a Confcommercio, anche nel corso di colloqui in cui abbiamo rappresentato dati di cui disponiamo, ricevuti da imprese di strutture analoghe che associamo, che evidenziano flussi di traffico generati dalle medie strutture alimentari ben superiori a quelli presentati dai tecnici dei promotori delle nuove aperture e, incomprensibilmente, validate dai tecnici comunali".

"Poiché questi sono gli elementi decisivi per il rilascio di nuove autorizzazioni, al di là dello scempio delle scelte di urbanistica commerciale dalle precedenti amministrazioni, ora la responsabilità di continuare a conformarsi oppure no al sistema consolidato di rilascio delle autorizzazioni, è una decisione esattamente riconducibile a quest’Amministrazione - continua Corzani -. Argomenti che abbiamo già esposto quando reggemmo l’urto delle polemiche sia sulla vicenda denominata “Esselunga”, sia quella relativa al resto delle assurde previsioni nell’area di via Bertini. Se qualcuno non lo ricorda, tra le motivazioni che originavano la nostra ostinata opposizione vi era due questioni: la prima riguardava l’impatto della mobilità indotta nella strada con le maggiori criticità di Forlì, la seconda era proprio la consapevolezza dei contenuti della previsione del Polo di Pieve Acquedotto di cui oggi si riparla, ed infatti sostenevamo che era quello il luogo dove andavano concentrate le nuova aperture, così come previsto, e non si doveva aggiungerne di nuove nel quadrante più sovraccaricato di Forlì".

"L’Amministrazione del sindaco Zattini ha ora l’occasione di marcare la sua diversità - sottolinea il direttore di Confesercenti -. La possibilità attiene alla peggiore delle situazioni ora in itinere negli uffici comunali e che riguarda il doppio intervento previsto sulla via Ravegnana. Vediamo cos’accadrà e ci regoleremo di conseguenza. Certo che quando abbiamo scoperto dell’inserimento, in sede di Osservazioni all’adozione della variante del 2017, non avendone avuto notizie in tempo e nei modi necessari per produrre osservazioni contrarie, prima della definitiva approvazione in Consiglio Comunale, dell’area in cui è possibile aprire 5.000 metri quadrati di medie superfici di vendita, dall’altra parte della Ravegnana, di fronte ad una già esistente previsione nel frattempo accresciuta a 2.300 metri quadrati per medie strutture, vedendo che il richiedente era l’Istituto Diocesano, abbiamo avuto l’impressione che si era chiuso un cerchio che andava oltre le nostre competenze terrene. Il 16 aprile del 2021 abbiamo, unitamente a Confcommercio ed a firma dei due presidenti, presentato puntuali osservazioni al Piano Urbanistico Attuativo per l’attuazione del comparto dell’Istituto diocesano, ovviamente del tutto correlabili all’intervento ora già provvisto di concessione edilizia, che si svilupperà dall’altra parte della strada".

"Sul rilascio delle autorizzazioni a questi interventi, per le motivazioni che ho sovraesposto, la responsabilità è di questa Amministrazione, diversa dalle precedenti, e dei suoi tecnici, che invece sono in buona parte gli stessi - conclude -. O si cambia davvero o ci si lega in piena continuità con il passato e, dovendo, prima o poi, affrontare la indecente previsione, sempre attribuibile alle precedenti amministrazioni, di un’area commerciale nel Polo Ospedaliero, speriamo davvero in un netto cambio di passo e di visione".

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