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Mercoledì, 17 Aprile 2024
Economia

Prodotti locali e biologici, dalla Regione 1,8 milioni

Sostenere la promozione dei prodotti tipici e biologici dell’Emilia-Romagna. Con questo obiettivo la Regione ha stanziato 1 milione e 800 mila euro dal Programma regionale di sviluppo rurale 2007-2013

Sostenere la promozione dei prodotti tipici e biologici dell’Emilia-Romagna. Con questo obiettivo la Regione ha stanziato 1 milione e 800 mila euro dal Programma regionale di sviluppo rurale 2007-2013, risorse che saranno erogate attraverso un bando che scadrà il 28 febbraio 2013. A darne notizia, il consigliere regionale Pd, Tiziano Alessandrini.

«Dalle contraffazioni ci si difende anche comunicando meglio qualità e caratteristiche dei prodotti – spiega Alessandrini -, e per il nostro territorio, ricco di eccellenze enogastronomiche, è fondamentale:  la nostra regione vanta infatti 36 prodotti Dop e Igp e 20 vini a denominazione territoriale regionale. Parmigiano reggiano, Mortadella di Bologna, Olio di Brisighella, Aceto balsamico di Modena, Pignoletto dei Colli bolognesi, Lambruschi di Modena e Reggio Emilia, per citarne solo alcuni. Eccellenze che vanno tutelate e promosse, anche perché rappresentano un’importante voce della nostra economia».

I progetti finanziati – con un aiuto a fondo perduto pari al 70% della spesa ammissibile – saranno quelli di informazione ai consumatori e agli operatori economici sulla sicurezza igienico-sanitaria, le caratteristiche chimiche, fisiche, organolettiche e nutrizionali dei prodotti di qualità; le attività di promozione pubblicitaria, da realizzare anche nei punti vendita e nella grande distribuzione; la partecipazione a manifestazioni, fiere, esposizioni ed eventi di importanza nazionale ed europea.

Le iniziative, proposte da organizzazioni di produttori e dai Consorzi di tutela, dovranno avere una dimensione minima di 50 mila euro e una massima di 150 mila.

«Dedicare risorse dello Sviluppo rurale alla promozione delle produzioni di qualità è un modo concreto per aiutare i produttori a conquistare nuovi mercati – conclude Alessandrini – e per informare i consumatori sui rigorosi disciplinari di produzione che ripropongono antiche lavorazioni rispettose della natura e della biodiversità agricola di territori unici come il nostro».

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