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Ridracoli 'a secco', l'innovazione per risparmiare acqua

Un esempio di virtuosismo nel risparmio dell'acqua è costituito dal Conser di Prato, Consorzio servizi del 1° Macrolotto industriale di Prato, che nel 1990 ha realizzato un impianto centralizzato di riciclo delle acque

Un esempio di virtuosismo nel risparmio dell'acqua è costituito dal Conser di Prato, Consorzio servizi del 1° Macrolotto industriale di Prato, che nel 1990 ha realizzato un impianto centralizzato di riciclo delle acque con annesso acquedotto industriale ed antincendio, che oggi permette di produrre 3,5 milioni di metri cubi di acqua annui ad uso produttivo, in modo da lasciare in falda acqua primaria per gli usi potabili di 100mila abitanti ogni anno.  E' il primo impianto di questo tipo costruito in Europa.

A raccontare la storia di questo impianto, ancora più innovativo se si pensa che l'idea è arrivata nel 1975, è il direttore di Conser, Pierpaolo Dettori. “Quando si iniziò a parlare dell'industrializzazione del 1° Macrolotto, il Comune di prato chiese l'impegno di non utilizzare l'acqua di falda, e con la fame di capannoni che c'era allora, firmammo questa sorta di cambiale in bianco”. Per capire quale acqua potere utilizzare per il nuovo insediamento industriale, partito nel 1982 ed arrivato, nel 1990, a contare 600mila mq di capannoni, si dovuta attendere la legge Merli del 1976. Utilizzano l'acqua del depuratore comunale di Baciacavallo , da cui deriva soltanto una minima parte delle acque già depurate (circa il 5%) , che viene ripulita “nell'impianto da coloranti, corpi solidi e colibatteri. Oltre all'impianto abbiamo costruito 13 km di acquedotti industriali anche a fini antincendio”, spiega Dettori.

“Inizialmente l'acqua di riciclo costava 6 volte di più di quella di falda – racconta - e le aziende hanno investito 20 miliardi delle vecchie lire, con un malumore crescente”. Nel 1999 è arrivato il decreto legge 152 “che prevedeva tariffe di depurazione maggiori per chi inquinava le acque di falda e minori per chi inquinava quelle di riciclo, incentivando finalmente le aziende più virtuose”.

Andando a guardare i numeri, quanto si risparmia con questo tipo di impianto? “Nei primi 10 anni le aziende del 1° Macrolotto hanno avuto extracosti per 2,5 milioni di euro. Dal 2000 ad oggi, qui costi sono rientrati e, grazie a contributi delle aziende che usano acque primarie (di falda), per noi che usiamo quelle di riciclo c'è un risparmio pari a circa 400mila euro l'anno e la falda sta risalendo”.

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