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Salvataggio delle 4 banche, CariRomagna ci mette 2,6 milioni di euro

Anche Cariromagna metterà dei soldi nel fondo di risoluzione per il salvataggio delle quattro banche piegate sotto il peso dei debiti e oggetto di un recente decreto del Governo

Anche Cariromagna metterà dei soldi nel fondo di risoluzione per il salvataggio delle quattro banche piegate sotto il peso dei debiti e oggetto di un recente decreto del Governo. Tecnicamente si chiama “processo di risoluzione” e consiste nel creare una “bad company” con i crediti deteriorati e praticamente non riscuotibili per circa 2 miliardi di euro, accumulati da Banca delle Marche, Banca Popolare dell’Etruria e del Lazio, Cassa di Risparmio della Provincia di Chieti e Cassa di Risparmio di Ferrara.

La partecipazione di Cariromagna deriva dall'impegno della capogruppo Intesa Sanpaolo. Per questo verranno registrati nel conto economico del quarto trimestre 2015 gli oneri connessi al versamento del contributo straordinario al Fondo pari a circa 2,6 milioni di euro ante imposte, che si aggiungono ai 185.000 euro stimati per il contributo ordinario per il 2015 e già spesati da Cariromagna nel primo semestre dell’anno. Tali oneri sono inclusi, rispettivamente, negli importi di 380 e 95 milioni di euro ante imposte per l’intero Gruppo Intesa Sanpaolo.

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