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Benzina, tra aumenti e scioperi: pompe chiuse dal 3 al 5 agosto

Nel primo weekend di agosto, quando chi può partirà per le vacanze, tutti gli impianti di rifornimento carburanti, self service compresi, sia su rete ordinaria che autostradale, saranno chiusi

Nel primo weekend di agosto, quando chi può partirà per le vacanze, tutti gli impianti di rifornimento carburanti, self service compresi, sia su rete ordinaria che autostradale, saranno chiusi.  Lo sciopero è stato deciso dalle organizzazioni dei gestori Faib Confesercenti, Fegica Cisl e Figisc/Anisa Confcommercio  a causa comportamento dell'industria petrolifera che secondo i sindacati starebbe portando al fallimento i gestori di distributori.

Le sigle hanno chiesto al governo din intervenire. Nel frattempo il prezzo della verde ha subìto un aumento nelle ultime ore che ha coinvolto i maggiori distributori come Eni, Esso, IP, Q8 e TotalErg, con aumenti compresi tra 0,4 centesimi (TotalErg) e 1,1 centesimi (Eni). La benzina tocca così quota 1,837 euro al litro. Aumenti anche sul gasolio, tra 0,5 centesimi (Esso e Q8) e 2 centesimi (IP): per un litro si arriva a sborsare anche 1,734 euro.

Gli aumenti arrivano in un quadro che aveva visto una iniziativa positiva, quello degli sconti attivati durante i weekend da alcune compagnie. Gli aumenti toccano praticamente quasi tutte le compagnie petrolifere con l'eccezione di Tamoil. Aumenti anche nei distributori no logo, le cosiddette pompe bianche. Mercoledì un momento di informazione da parte dei gestori delle pompe che informeranno gli automobilisti delle ragioni e delle modalità di sciopero.

All'annuncio dei benzinai ha fatto seguito lo stop del Garante degli scioperi che ricorda come "la Regolamentazione vigente nel settore non ne consente l'effettuazione, dal momento che il giorno 3 agosto rientra tra i periodi di franchigia". Sempre in tale settore, , "non possono essere proclamate astensioni collettive nei giorni compresi tra il 10 ed il 20 agosto e in quelli tra il 26 agosto ed il 5 settembre", aggiunge il presidente dell'Autorità di garanzia Roberto Alessee chiedendo ai gestori di "escludere dal fermo le zone colpite dal sisma in Emilia, ove vige lo stato di emergenza".
 

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