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Sempre più ai ferri corti in Unindustria, ora fioccano anche le espulsioni

Continuano a volare stracci in Unindustria Forlì-Cesena, da mesi ormai “paralizzata” in una diatriba che nasce di rifiuto di Forlì-Cesena a confluire e fondersi nella Confindustria Romagna

Continuano a volare stracci in Unindustria Forlì-Cesena, da mesi ormai “paralizzata” in una diatriba che nasce di rifiuto di Forlì-Cesena a confluire e fondersi nella Confindustria Romagna a cui hanno preso parte invece Ravenna e Rimini. Negli ultimi mesi si sono verificati diversi atti formali, tra un sostanziale commissariamento degli organi direttivi locali da parte della Confindustria nazionale, azioni legali e polemiche sui media. Il tutto in una situazione così intricata e sovrapposta di organi provvisori che ormai le rispettive parti non riconoscono neppure più reciprocamente l'autorità per prendere provvedimenti.

L'ultima puntata di questa vertenza che rischia di lasciare solo macerie è l'espulsione di diverse industrie associate. Ben 5 imprenditori locali di Forlì-Cesena (Pier Angelo Giannessi, Bruno Biserni, Luciano Agri, Franco Sassi, Marisa Rossi) sono state infatti espulsi dagli organi provvisori per aver esternato sulla stampa dubbi e valutazioni. Stesso provvedimento per Stefano Minghetti, presidente reggente, che in una lettera agli associati di fine marzo ha annunciato la volontà di tenere un'assemblea straordinaria dell'associazione “per poter formare liberamente decisioni senza condizionamenti esterni”. A Minghetti è stato imputato un esercizio di poteri che non avrebbe, quello di convocare cioè l'assemblea. Minghetti da parte sua ha risposto di non riconoscere l'autorità  dell'organo che lo contestava. Da qui un'ennesima espulsione. Riporta la notizia i giornali in edicola stamattina.

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