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Centrale a biogas a Bertinoro, no dei sindacati: "Scelta incompatibile col turismo termale"

Cgil, Cisl e Uil dicono 'no' alla costruzione della centrale a biogas nella località di Fratta Terme di Bertinoro. Per i sindacati si tratta di una scelta "incompatibile con la vocazione turistico termale del territorio"

Cgil, Cisl e Uil dicono 'no' alla costruzione della centrale a biogas nella località di Fratta Terme di Bertinoro. Per i sindacati si tratta di una scelta "incompatibile con la vocazione turistico termale del territorio. La motivazione che ci spinge ad una presa di posizione forte su tale argomento, non è quella di una contrarietà a priori ma si tratta di una posizione di merito, legata principalmente alla scelta di quel territorio e alla mancanza di chiare garanzie sull’impatto ambientale".

Secondo Cgil, Cisl e Uil "si tratta infatti di una zona di grande pregio paesaggistico e quindi decisamente inconciliabile con un'attività che prevede un elevato traffico di mezzi pesanti per il trasporto delle materie prime. Come può una centrale di biogas, essere compatibile con una Wellnes Valley con fonti termali sparse ovunque? E’ innegabile che una eventuale costruzione della centrale a Fratta Terme, sia una reale  minaccia per le acque termali della Fratta e il rilancio turistico della località".

"La richiesta di autorizzazione di un impianto di Combustione di Biomasse dista solo 1.800 metri stradali dal Compendio Termale in cui operano nei periodi alta stagione un centinaio di lavoratori mettendo a rischio non solo l’occupazione di questi e dell’indotto, ma anche le opportunità di sviluppo del turismo termale - continuano i sindacati -. Per questo chiediamo la tutela per il territorio di Fratta Terme, della sua popolazione e del sistema idrogeologico di alimentazione del Bacino Termale che indubbiamente verrebbe messo in discussione da un intervento così invasivo, il quale determinerebbe  non solo un impatto paesaggistico e di viabilità, ma anche un forte impatto sulla qualità dell’aria". Cgil, Cisl e Uil chiedono alle Istituzioni di "tenere conto anche del parere negativo delle organizzazioni sindacali, dei lavoratori e dei cittadini di Fratta e lavorare congiuntamente per una soluzione alternativa che non determini scelte dannose per territorio e popolazioni locali".

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