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Economia Forlimpopoli

Butos di Forlimpopoli, l'allarme dei sindacati: "Rischio ridimensionamento"

Annunciano i sindacati: "L’azienda nei giorni scorsi ha annunciato la volontà di ridurre ulteriormente il personale di 11 unità (3 impiegati e 8 operai) a fronte della cessazione di un reparto"

Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil esprimono "forte preoccupazione per la sorte dei 31 lavoratori impiegati alla Butos Ho.Re.Ca. di Forlimpopoli". Esordiscono i sindacati: "Dopo aver fatto ricorso già nel 2015 ad ammortizzatori sociali ed incentivi riducendo di 6 unità l’organico, l’azienda nei giorni scorsi ha annunciato la volontà di ridurre ulteriormente il personale di 11 unità (3 impiegati e 8 operai) a fronte della cessazione di un reparto".

Proseguono da Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil: "La Butos Ho.Re.Ca. è nata come riconversione dalle ceneri dello zuccherificio Sfir, il quale cessò di l’attività all'indomani dell' Ocm zucchero del 2006; la chiusura del solo sito di Forlimpopoli  portò nelle casse della proprietà oltre 80 milioni di euro. La riconversione dello stabilimento doveva assicurare continuità lavorativa, cosa voluta fermamente dalle organizzazioni sindacali, amministrazione locali e regione Emilia Romagna, dalla fusione del già esistente reparto confezionamento dello zuccherificio e la Butos-zucchero di Sant'Arcangelo, azienda impegnata in prodotti personalizzati destinati alla distribuzione ho.re.ca., il 31 ottobre del 2008  nasce Butos Ho.Re.Ca".

"L’azienda negli anni, a fronte di investimenti non comprensibili, e politiche commerciali discutibili, non è mai riuscita a trovare il dovuto spazio, arrivando oggi ad una situazione dove ancora una volta, devono essere i lavoratori a pagare - continuano i sindacati -. A fronte delle richieste di ulteriore ridimensionamento del personale e dell’abbassamento dei salari la nostra risposta può essere solo quella di poter tenere i lavoratori collegati all’azienda usufruendo di tutti gli strumenti di legge  possibili alla fine dei quali, le parti si incontreranno per valutare la situazione in essere".

Le organizzazioni sindacali, le Rsu e i lavoratori chiedono "un progetto industriale per un rilancio dell’azienda. A tal proposito verranno coinvolte le istituzioni preposte, Comune, Provincia e Regione al fine di dare congrue risposte che salvaguardino  l’occupazione ed il  territorio. Diviene perciò imprescindibile che la proprietà Maraldi non si sottragga dalle proprie responsabilità, visto il grande sborso economico che ricevette al momento della chiusura dello zuccherificio".

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