Marcegaglia, contratto aziendale. I sindacati: "Relazioni con la direzione al minimo"

"Un passo indietro sulla vertenza per il contratto aziendale". Così Fim, Fiom e Uilm Forlì commentano l'assemblea che si è svolta giovedì allo stabilimento della Marcegaglia. "Con le assemblee di giovedì, che si sono aperte con un minuto di silenzio in ricordo del lavoratore Justin Bellini morto tragicamente in un incidente stradale nel Ravennate, si segna un’ulteriore pagina nella vicenda che da mesi vede aperta la vertenza promossa da Fim, Fiom e Uilm di Forlì unitamente alla Rsu di stabilimento della Marcegaglia di Forlì nei confronti della Direzione del Gruppo, finalizzata a trovare una soluzione per il premio aziendale del 2012 (che l’azienda non ha erogato nonostante gli impegni e gli affidamenti in merito) e per cercare di evitare il ripetersi di tensioni in fabbrica negli ulteriori anni di vigenza del contratto aziendale, che scadrà il 31 dicembre 2014", sottolineano i sindacati.

Continuano i sindacati: "Dopo aver riscontrato nel mese di marzo scorso una chiusura totale da parte della Direzione del Gruppo Marcegaglia ad aprire un qualsiasi tipo di trattativa in stabilimento, dopo che i lavoratori avevano scioperato e manifestato per aprire un negoziato, dopo che anche il Sindaco di Forlì Balzani, l’onorevole Di Maio e il consigliere regionale Casadei avevano chiesto che si svolgesse una trattativa, Fim Fiom e Uilm hanno chiesto la convocazione di un incontro alla Direzione Territoriale del Lavoro di Forlì avviando una procedura di “vertenza collettiva”. Nei due incontri che si sono tenuti presso la sede della DTL di Forlì in via Paradiso il 19 giugno e il 23 luglio, la Direzione della Marcegaglia, rappresentata da Maurizio Dottino e dal direttore dello stabilimento di Forlì Lorenzo Bonacina assistiti da Enzo Poggi di Unindustria, ha ripetutamente sbarrato la strada a qualunque ipotesi di mediazione sindacale o anche di transazione su proposta della stessa DTL".

I sindacati, "sulla base di quanto emerso dalle assemblee svolte in fabbrica", evidenziano "che il comportamento della delegazione trattante Marcegaglia segna il minimo assoluto delle relazioni industriali in quell’azienda. Sarebbe bene che tutti gli attori del territorio, a partire dalla Istituzioni e anche dalla Regione, ne prendessero atto, anche al fine di attivare tutte le iniziative utili per ripristinare un livello di relazioni che fanno parte di quel “modello emiliano-romagnolo” che ha sempre contraddistinto la nostra regione e il nostro territorio. Il sindacato dei metalmeccanici, in forma unitaria, è pronto a trovare tutte le soluzioni utili e necessarie per far sì che la contrattazione di secondo livello sia vissuta come valore aggiunto dalle persone che lavorano e non come una discrezionalità dell’impresa, subordinata a scelte politiche e ad interessi lontani dallo stabilimento".