1917: la Rivoluzione che sconvolse il mondo
Mercoledì alle ore 20.30 presso la Sala Donati (Corso A. Diaz ,111) si terrà il primo appuntamento del ciclo “1917. La Rivoluzione che sconvolse il mondo”. La prima serata, “Gli antefatti e i giorni della Rivoluzione d’Ottobre”, verterà sull’analisi del contesto storico che portò alla Rivoluzione e sull’influenza che ebbe sullo scenario italiano e romagnolo. Interverranno Dino Greco, giornalista e responsabile formazione del PRC, e Palmiro Capacci, autore di diversi scritti sulle vicende sociopolitiche della Romagna.
Nel centenario della Rivoluzione Russa, è fondamentale ricordare e rileggere quegli avvenimenti, non solo a scopo formativo o per un puro interesse storico e culturale, ma anche per fare chiarezza su cosa significhi essere comunisti oggi e su cosa sia e abbia significato il Comunismo, soprattutto nell’attuale mondo globalizzato sempre più contraddistinto da disparità economiche, sfruttamento, sopraffazione e ingiustizie sociali. Un mondo che, sebbene sia scosso da guerre e dominato dal pensiero unico neoliberista, crea incessantemente al suo interno gli anticorpi per sovvertire “lo stato di cose presenti” e costruire una prospettiva alternativa all’egemonia capitalista.
Parlare di Comunismo e della Rivoluzione d’Ottobre in termini storici e critici, è oggi più che mai necessario soprattutto dopo il revisionismo e la narrazione banalmente negativa a cui abbiamo assistito con il “900Fest”. Quei “dieci giorni che sconvolsero il mondo” furono un passaggio fondamentale per l’umanità e rappresentarono, per la prima volta nella storia, la speranza che l’emancipazione fosse possibile anche per i poveri della terra. Mettere fuori legge, come a Soragna, o banalizzare il Comunismo significa non rendersi conto della sua portata storica e dell’influenza che ancora esercita su miliardi di persone.