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A Castrocaro si celebra la festa patronale della Madonna di Fiori

Sarà la santa messa delle 18 presieduta dal vescovo di Forlì-Bertinoro monsignor Lino Pizzi nella chiesa parrocchiale dedicata a Santi Nicolò e Francesco, il momento clou delle celebrazioni della festa patronale della Madonna dei Fiori

Sarà la santa messa delle 18 presieduta dal vescovo di Forlì-Bertinoro monsignor Lino Pizzi nella chiesa parrocchiale dedicata a Santi Nicolò e Francesco, il momento clou delle celebrazioni della festa patronale della Madonna dei Fiori, in calendario domenica a Castrocaro Terme. Dal programma liturgico della giornata, che inizierà alle 11 con la concelebrazione eucaristica di don Alfeo Costa, parroco di Dovadola, in occasione dei suoi 60 anni di sacerdozio, spicca anche la solenne processione con l’immagine mariana contornata da enormi mazzi di garofani, che dalle 16 attraverserà il viale principale della cittadina.

La grande devozione tutta castrocarese per la Madre celeste, nasce nel 1632: la popolazione locale, preservata dalla terribile peste dei due anni precedenti, fece solenne voto di organizzare ogni anno, nella prima domenica dopo Pasqua, la festa della Madonna che sarà poi detta “dei Fiori”. Per l’intera giornata, lungo viale Marconi si terrà anche la tradizionale Fiera ambulante, con l’intervento di numerosi operatori commerciali. La Festa patronale della Madonna dei Fiori avrà un’importante appendice liturgica lunedì 28 aprile, sempre nella chiesa di San Nicolò e San Francesco, con il conferimento del sacramento della Cresima ai ragazzi della parrocchia. L’effige della “Beata Vergine dei Fiori” è uno stucco a bassorilievo ricavato da un calco dell’opera dello scultore fiorentino Donato di Niccolò di Betto de Bardi, detto Donatello, oggi conservato nel museo Federico di Berlino.

“Il ritrovamento di tale pregevole stucco e l’attuale denominazione di Beata Vergine dei Fiori – scrive Giuseppe Mingozzi nel suo libro ‘Castrocaro storia e tradizioni’ – sono legati a leggende antichissime”. La prima afferma che “l’immagine, storicamente portata a Castrocaro da qualche autorità o famiglia fiorentina, fosse rinvenuta in un giardino infissa ad un pilastro, in mezzo a folti cespugli fioriti di prugnoli e circondata da un’intrecciata ghirlanda di bellissime ciocche di alti fiori freschi”. Un’altra teoria parte dall’asserita apparizione della Vergine, durante la peste, ad alcuni paesani, i quali la videro mentre benediceva il paese con un mazzo di fiori in mano. La terza ipotesi, che parla di Madonna dei Fiori semplicemente perché l’evento si tiene in primavera, è la più probabile. E’ invece accertato storicamente che Castrocaro non sia stata toccata dalla “morte nera” portata in Italia nel 1630 dalle truppe tedesche, scese in Lombardia per combattere a fianco del Duca di Mantova.

La peste fece strage un po’ ovunque in Romagna e Toscana, salvo che a Castrocaro e Terra del Sole. La gente del posto, che si era rivolta preventivamente alla protettrice celeste, attribuì alla Madonna la miracolosa esenzione dal contagio. Fu riferito alla madre di Cristo anche lo scampato pericolo dal terremoto del 1781, che seminò distruzione e morte in tutta la Romagna e nella vicina Forlì, senza però toccare in modo rilevante Castrocaro

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