A Palazzo Fantini la consegna del Premio alla Carriera Emilia Romagna Festival a Elio
Sabato 15 luglio alle ore 15:00 a Palazzo Fantini ci sarà il conferimento del Premio alla Carriera Emilia Romagna Festival 2023 a Elio. Tra chiacchiere con l’amico Massimo Mercelli e musica con la partecipazione di un artista d’eccezione, Pietro Beltrani al pianoforte, per un omaggio ai tanti progetti realizzati con lui in quasi vent’anni di collaborazione. Pietro Beltrani ci regalerà l’esecuzione di celeberrime pagine: da Rossini a Mozart, da “L’opera da 3 soldi” di Kurt Weill, a Gershwin e Jannacci, tante sono le tappe che hanno segnato la carriera di Elio al di fuori della musica pop e tanti sono stati i progetti che ERF ha ospitato e con cui ha sviluppato questa lunga amicizia. Elio e Massimo Mercelli ne parleranno tra il serio e il faceto sulle note della musica. A fine evento sarà possibile visitare il giardino storico di Palazzo Fantini.
"Se c’è un filo conduttore tra Rossini e gli Skiantos per Elio probabilmente passa dal coro delle voci bulgare - commenta Stefano Di Lorenzo -. Stefano Belisari, in arte Elio, si è mosso all’interno dell’industria musicale, culturale e di intrattenimento italiana senza mai considerare troppo seriamente i limiti delle categorie suddette, ma prendendo invece molto sul serio la musica. Fin dalle prime attività con Elio e le Storie Tese, catturando il gioco situazionista-demenziale di Freak Antoni e sposandolo con una poliedricità musicale che andava da Frank Zappa agli Earth, Wind & Fire, vi era già presente una tensione pedagogica all’ascolto attivo della musica. Può non sembrare, ma quelle volte che dal vivo Elio e la sua band correggevano il pubblico quanto teneva male il tempo battendo le mani, sono il preambolo a progetti come “Cantiere Opera”, che coadiuvato dalla regia di Francesco Micheli, l’hanno visto divulgare in modo originale e surreale l’Opera rossiniana in tutta Italia".
"L’evento vedrà anche un prezioso lavoro di accompagnamento musicale, ci sarà infatti Pietro Beltrani al pianoforte, che potrà avventurarsi in un catalogo sterminato e variopinto, da Kurt Weill al Quartetto Cetra. Tale approccio, che rispecchia la cifra di Elio, non vuole mescolare registri “alti” artisticamente con repertori invece “popolari”, semmai livellare queste due categorie e mostrare la perfetta continuità che ne soggiace - prosegue Di Lorenzo -. L’arte di Rossini ci parla del contemporaneo così come l’arte di Jannacci, sia che il canto possa sembrare un balbettare insicuro (come quello anfetaminico degli Who in My
Generation) o una soave aria mozartiana, ciò non cambia la sua funzione di prenderci per mano e portarci a riflettere su noi stessi da un nuovo e inaspettato punto di vista. Quindi possiamo dire che se c’è un filo conduttore tra Rossini e gli Skiantos, questo passa dall’incredibile talento di Elio nel farcelo notare".