Al "Piccolo" il nuovo spettacolo della Compagine di S.Tomè
Prima assoluta sabato, alle 21, al Teatro il Piccolo di via Cerchia, 98, del nuovo spettacolo della Compagine di S.Tomè “S’an s’avdè piò, Buon Natale”. Scritta e diretta da Valerio Benvenuto, la commedia in due atti è incentrata sulla profonda avversione per le festività di Giacinto Briganti (Stefano Cimatti), che cerca comunque di non pregiudicare le radicate tradizioni familiari, né le relazioni domestiche sostenute dalla moglie Luisa (Fiorenza Nicolini), nell’attesa di conoscere Giacomo (Mattia Mantellini), il fidanzato di Anna (Stefania Dolcini), sorella di Luisa. La quiete prenatalizia viene messa a dura prova da accadimenti imprevedibili e per un intero pomeriggio, minacce esterne tramutano la serenità in paura, sino a che… Ingresso 6,00 euro. Per info e prenotazioni: 347.4410281 (Fiorenza).
San Tomé è una frazione della campagna forlivese, chiamata così sin dal XVI secolo per la storpiatura popolare di San Tommaso, l’apostolo cristiano cui è da sempre dedicata la chiesa parrocchiale. Dal 1992 è anche il nome della “Compagine di San Tomé”, sorta per iniziativa di un gruppo di amici del locale circolo unitario socio-culturale, intenzionati a realizzare uno spettacolo in dialetto romagnolo. “Da principio – racconta Fiorenza Nicolini a nome del sodalizio – abbiamo iniziato a recitare in un angolo del Circolo, per poi entrare nel giro delle serate, chiamati a destra e a manca”. Si parte con “E Giavulon”, commedia in tre atti scritta e diretta da Paolo Maltoni ed è subito un successo. Le motivazioni dell’exploit sono ancora da decifrare: qualcuno ipotizza che a San Tomé siano tutti attori nati, ma c’è anche chi si toglie tanto di “caplena” (tipico copricapo dei contadini romagnoli) di fronte alla qualità del testo, uno dei meglio riusciti del teatro dialettale forlivese. La Compagine di S.Tomé macina risate a ripetizione, spingendosi, già nel 1993, ad offrire al pubblico un nuovo spettacolo, “L’an de sech”, frutto complesso ma esilarante del solito Maltoni, che due anni dopo si ripeterà con “Quand cus dis una paura”.
Nel 1995, il sodalizio bussa alla porta di un altro nume tutelare del vernacolo locale, Giovanni Spagnoli, ricevendo in cambio “As avdé fantesma”, scritta sia in italiano che in dialetto. Seguirà “Sul saves e mi marid”, per approdare al nuovo millennio con “Da mel a pez”. Nel 2007, la compagnia si affida alla regia innovativa di Stefano Vermiglio. Le commedie, pur mantenendo i testi in vernacolo, riflettono tematiche attuali e l'allestimento scenico contemporaneo. Grazie a questi caratteri, La Compagine di S.Tomè ha la possibilità di rappresentare i propri lavori nei teatri di Cervia e Cesenatico, al “Petrella” di Longiano, al “Dragoni” di Meldola e a “Il Piccolo” di Forlì. Il 2009 è sicuramente l'anno del salto di qualità: l'incontro con il regista Franco Pezzi e la rappresentazione di un testo originario in lingua italiana di Valerio Di Piramo, elaborato in dialetto da Emanuela Cortesi, schiude nuovi orizzonti alla compagnia. Le lezioni costanti e impegnative impartite da Franco Pezzi a tutti gli attori, hanno permesso agli stessi di accrescere le proprie capacità ed esprimersi al meglio sul palco (senza suggeritore). “La più grande soddisfazione – precisa Fiorenza – è data dalla presenza alle nostre rappresentazioni di molti giovani”. Dal 2015, la compagnia si avvale della collaborazione di Valerio Benvenuto che, oltre a curare la regia, è autore delle ultime tre commedie portate sul palco, con soluzioni sceniche (giochi di luci e musiche) che ricordano i lavori svolti da compagnie professioniste. La Compagine di S.Tomè oggi consta di 25 componenti e vanta uno storico di 20 lavori teatrali, con una media di 25/30 rappresentazioni annuali.
Piero Ghetti