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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Wellness Week: apertura serale per la mostra a Castrocaro "Il 900 guarda Piero della Francesca"

La mostra, che chiude il 17 luglio, ospita 53 opere: Borra, Carrà, Casorati, Crivelli, De Chirico, De Pisis, Funi, Garbari, Guidi, Morandi, Morelli, Rosai, Savinio, Severini e Sironi, per indagare la profonda suggestione esercitata dalla pittura di Piero della Francesca sull’arte italiana del Novecento attraverso

Si potrà visitare tutte le sere, fino al 29 maggio, la bella mostra sui maestri del Novecento dal titolo “Il ‘900 guarda Piero della Francesca. disegno e colore nell’opera di grandi maestri”, allestita negli spazi del Padiglione delle Feste delle Terme di Castrocaro, già di per sé uno straordinario esempio di Art Decò sulle colline di Forlì. L’apertura straordinaria della mostra, realizzata da Longlife Formula del Grand Hotel Terme di Castrocaro, fa parte delle attività della wellness week alle quali le Terme di Castrocaro partecipano con diverse iniziative.  

La mostra, che chiude il 17 luglio, ospita 53 opere: Borra, Carrà, Casorati, Crivelli, De Chirico, De Pisis, Funi, Garbari, Guidi, Morandi, Morelli, Rosai, Savinio, Severini e Sironi, per indagare la profonda suggestione esercitata dalla pittura di Piero della Francesca sull’arte italiana del Novecento attraverso. Curata da Paola Babini, e promossa da Beatrice Sansavini, responsabile delle attività culturali del Padiglione, in collaborazione con la Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì con il patrocinio del Ministero dei Beni Culturali, l’esposizione è collaterale alla grande mostra su Piero della Francesca nei Musei San Domenico di Forlì.

E proprio la visione insieme alla mostra forlivese completa la consapevolezza dell’influenza di Piero della Francesca sulla pittura del Novecento. Il percorso di Castrocaro inizia dall’opera Composizioni, di Pompeo Borra di cui in mostra i disegni che esplicitamente collegano l’artista - che scrisse un libro su Piero della Francesca, sua stella polare e di cui le opere maggiori sono in mostra a Forlì - al dibattito sulle questioni di forma e di eredità della stabilità eterna dell’arte.

Si prosegue con Giorgio De Chirico, il grande metafisico con nostalgia di classicità; con Gino Severini, avanguardista “pentito”; e poi ancora con Giorgio Morandi, del quale abbiamo un disegno del 1934, una Natura Morta d’ispirazione “algidamente” pierfrancescana. La Ragazza col mandolino (1923) di Felice Casorati ci introduce nelle atmosfere del Realismo magico, che trovò in Piero più che in ogni altro quattrocentista l’enigma di una pittura capace di congelare la realtà. In mostra anche alcuni paesaggi di Ottone Rosai, nei quali la sensazione fisica della luce si pone tra oggettività descrittiva e astrazione formale.

Le atmosfere straniate di Virgilio Guidi sono dipinte con un colore soffuso che si stempera nella luce, un po’ Doganiere un po’ della Francesca. Un’evidente matrice futurista ed un fantastico equilibrio di ritmi spicca poi nell’opera Il cavallo, disegno a carboncino del 1914 di Mario Sironi.  Si può parlare di una poesia malinconica e di uno spazio compositivo terribilmente ordinato per l’originale figura del meno noto Tullio Garbari, così come per i disegni del toscano d’adozione Renzo Crivelli. Infine, un’indagine comparativa del tessuto artistico locale porta in mostra opere e disegni di Enzo Morelli, pittore colto, nato a Bagnacavallo, in provincia di Ravenna, e cresciuto tra Milano e l’Umbria, il quale si è costruito cercando e ammirando la natura con gli occhi di Piero.

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