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Alice torna a Forlì: "Canto nella mia città per sconfiggere la Sla"

Intervista alla cantante forlivese vincitrice di un Festival di Sanremo che sarà in concerto al "Diego Fabbri" il prossimo 30 novembre. Un evento benefico in cui sarà presentato anche il nuovo album "Samsara"

"Una forlivese per Forlì": è Alice, al secolo Carla Bissi, tornerà nella sua città il 30 novembre prossimo per un grande concerto benefico organizzato dallo IOR in collaborazione con Aisla, il cui ricavato servirà per finanziare la ricerca e combattere la Sla. Un evento voluto anche per ricordare la figura di Alberto Bacchi, storico parrucchiere di Forlì, anche di Alice stessa. Un'occasione per i forlivesi di conoscere da vicino il nuovo album "Samsara", che segna il ritorno in grande stile sul panorama musicale per l'artista forlivese di nascita e friulana di adozione.

In città tanti le vogliono bene. Lo dimostra l'interesse che ha suscitato l'annuncio del suo concerto. A Romagnaoggi-ForlìToday l'artista, vincitrice del Festival di Sanremo nel 1981 (e ancor prima, agli albori della sua carriera, anche del festival di Castrocaro), non nasconde l'emozione e l'entusiasmo per questo evento.

"Tutto è nato da una richiesta di Massimiliano Bacchi per ricordare suo padre, Alberto, che è stato mio parrucchiere storico, morto per la Sla - racconta Alice spiegando come è nata la data forlivese -. Il primo motivo, dunque, è raccogliere fondi contro questa malattia. Per me non è la prima volta, già due anni fa assieme a Franco Battiato e tanti altri partecipai ad un evento simile a Roma, organizzato dalla moglie di Mino Manfredi con lo stesso scopo. A Forlì si è aggiunto anche il contributo importante e fondamentale dello IOR, allargando ulteriormente il progetto e rendendolo ancora più prezioso. In una situazione come quella in cui ci troviamo avere la conferma che c'è ancora uno spirito umano come quello che sta alla base di questo evento, è una bella notizia".





Che effetto ti fa tornare a Forlì? Come vede la nostra città?
Forlì è una città che non ha mai brillato di luce propria ma è sempre stata un po' al traino delle città vicine; e una città senza iniziative proprie non è una città completa. Forse anche a livello istituzionale non c'è stata la volontà di alimentare la cultura, l'arte e la musica. Da qualche tempo, però, le cose hanno cominciato a cambiare, grazie all'impulso dell'Università e del Museo San Domenico, che organizza mostre molto belle e fa conoscere Forlì e i suoi dintorni nel mondo non solo per aver dato i natali a Benito Mussolini.  

In queste settimane è stato pubblicato il tuo nuovo album, Samsara, un titolo che sembra riassumere una filosofia di vita.
Samsara è un termine sanscrito che sta a indicare tutti i passaggi della vita nel suo ciclo continuo di nascita, morte e rinascita. Questo progetto è fatto di tanti brani anche molto diversi tra loro, che sono come dei quadri di vita essenzializzati nel titolo 'Samsara'. Un disco pop con canzoni di vari compositori, due brani che ho scritto io, alcune cover tra cui "Il cielo" di Lucio Dalla, che è nata prima che purtroppo Lucio se ne andasse. Un disco eterogeneo che parla di vita, della nostra vita.

Samsara un bellissimo viaggio musicale che Forlì ascolterà quasi in anteprima. E in cui non mancano pezzi particolarmente 'impegnativi' come "Morir d'amore".
Morir d'amore è una canzone ispirata alla vita di Giovanna d'Arco, ad un libretto che ne delinea la biografia con aspetti molto toccanti e di grande profondità che abbiamo cercato di trasmettere con questo testo (scritto da Mino Di Martino) e con la mia interpretazione.

Dunque come sarà il concerto di Forlì?
Il concerto sarà basato su Samsara, che non tralascerà brani del passato più recente e più remoto. Un 50% dedicato a questo album e un altro 50% alla mia storia. Una scaletta di venti brani circa, con pezzi che hanno bisogno di un ascolto attento.

Chi ci sarà sul palco assieme a te?
Quattro musicisti italiani, tra cui Marco Guarnero con quale lavoro da tempo, e altri tre musicisti nuovi con cui invece non ho mai lavorato. Abbiamo fatto una scelta oculata, sono artisti molto bravi e che aiuteranno questo progetto al meglio.

Molti forlivesi si chiedono: ma Alice dove abita?
Ho passato almeno dieci anni della mia vita più all'estero che in Italia. Vivo stabilmente in Friuli Venezia Giulia. Diciamo che sono passata dal "Forum Livi" al "Forum Juli". Ormai sono stata adottata dai friulani, anche se rimango forlivese e lo sarò fino alla fine.

Quali contatti hai ancora con la nostra città?
Ho alcuni amiche a Forlì che sono sempre nel mio cuore, in particolare quelle con le quali ho condiviso le elementari, le medie, le superiori. Sono tutti presenti e integri nei miei ricordi, fanno parte della mia storia personale. Per me tornare a Forlì sarà l'occasione per ricordare tutti loro e per rivivere in qualche modo tutto ciò che questa città è stata per me. Al momento difficile, però, un ritorno in pianta stabile a Forlì, anche se nella vita nulla è impossibile.

Cosa ne pensi della scelta del tuo amico e collega Franco Battiato di impegnarsi nella nuova amministrazione della Regione Sicilia?
Sono contenta della scelta fatta da Franco Battiato perché potrà dare una qualità e una serietà assolutamente unica. Gli faccio tantissimi auguri. E' necessario che ci siano segnali di forte cambiamento come questi perché non se ne può più.

Cosa risponderesti se qualcuno ti chiedesse qualcosa di simile?
Se fosse qualcosa per gli altri, anche io non escluderei di mettermi al servizio; ma al servizio, sia chiaro, per quello che sono in grado di poter fare. Lo spirito dovrebbe essere questo, non quello ispirato prima di tutto al tornaconto personale. Vediamo che spesso siamo circondati da ben altro. Lo farei anche perché le giovani generazioni devono cominciare a credere in qualcosa. A cosa possono credere se continuiamo ad essere circondati dal vuoto?

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