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Martedì, 16 Aprile 2024
Cultura Forlimpopoli

Artusi, gastronomo e benefattore: lasciò alla città quasi 2 milioni di euro

Quel gran cuore di Pellegrino Artusi: nel testamento lasciò alla sua Forlimpopoli la bellezza di 470 mila lire (anno 1912), che tradotti in euro di oggi si tratta di 1 milione 700 mila euro

Quel gran cuore di Pellegrino Artusi: nel testamento lasciò alla sua Forlimpopoli la bellezza di 470 mila lire (anno 1912), che tradotti in euro di oggi si tratta di 1 milione 700 mila euro. Soldi vincolati per cinquant’anni, destinati ad essere utilizzati per i poveri del paese, ovvero la realizzazione di un ospizio di mendicità. E a difendere a spada tratta il rispetto del testamento, dall’assalto dei parenti pronti a impugnarlo, tre personaggi: i fedelissimi della cucina Marietta e Francesco, e l’allora sindaco Raffaello Righi che ci rimise pure la salute.

Questo aneddoto, insieme a tanti altri, è stato raccontato nella presentazione del volume fresco di stampa ‘Artusi e la sua Romagna, note d’archivio’, realizzato da Luciana Cacciaguerra, Piero Camporesi, Laila Tentoni. Pubblico delle grandi occasioni alla Chiesa dei Servi stracolma di gente, per quello che la vicepresidente di Casa Artusi, Laila Tentoni, ha definito “un atto d’amore di tre forlimpopolesi per il suo illustre cittadino”. Il libro ha riportato alla luce una serie di documenti di cui non si avevano tracce e che aprono le porte a nuovi filoni di ricerca sulla vita del gastronomo romagnolo.

A partire dal lascito testamentario che omaggiava quella Forlimpopoli che allora vedeva nell’Artusi “il ricco avaro e non il borghese filantropo qual era”, ha spiegato lo storico Dino Mengozzi. Il suo luogo natale non aveva capito la portata del personaggio e all’immagine del gastronomo celebre in tutta la penisola, contrapponeva quella del ricco giustamente rapinato dal Passatore. Un paradosso in piena regola, che affonda le radici nella cultura del tempo, che Artusi vuole rovesciare con il suo lascito testamentario. “Due sono le ragioni di quella cospicua donazione – ancora Mengozzi – Prima di tutto cambiare l’immagine del ricco avaro quale in effetti non era. In secondo luogo lasciare una impronta sul futuro della città con una serie di opere che ne cambieranno il volto. Propositi entrambi riusciti”.

E allora, che siano maturi i tempi per una nuova biografia sull’Artusi? “Questo nuovo libro apre scenari verso ricerche future – ha spiegato il massimo esperto artusiano, Alberto Capatti – tuttavia una nuova biografia si scontra di un problema oggettivo: abbiamo tante lettere su Artusi, poco o niente di Artusi. E le lettere che ogni tanto che emergono sul mercato hanno costi notevoli, per capirci da 500 euro in su. Il Comune fa bene a continuare su questa strada, un lavoro  complesso, ma appassionante”.

Il libro, che traccia inediti profili, fra cui quello del Sindaco Righi, della conoscenza di Artusi con Rosetti, della fedele Marietta, sepolta a Trespiano di FI e del cuoco Francesco Ruffili, di cui sono stati ritrovati tutti i rami di cucina, ricevuti in eredita dal padrone di Casa, è in vendita a 10 Euro a Casa Artusi.

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