Forlì ricorda la poetessa Donata Doni
Promosso dal Comune di Forlì, Assessorato alla Cultura. con la partecipazione del Centro Culturale L’Ortica e in collaborazione con il Comune di Lagonegro (Potenza), sabato, ore 16, nella Sala Randi, Via delle Torri 13, Forlì, omaggio a Donata Doni, forlivese d’adozione, e al suo mondo poetico. Dopo il saluto della professoressa Gabriella Tronconi, seguiranno le relazioni di Davide Argnani del Centro Culturale L’Ortica di Forlì, sul tema “La poesia di Donata Doni e il primo ‘900”; Prof.ssa Gabriella Tronconi sul tema: “Donata Doni e la Gioventù Femminile forlivese”; la professoressa Agnese Belardi (poetessa di Lagonegro) parlerà di “Donata Doni: Una voce “oltre” la vita”; seguiranno il Saluto del Sindaco di Lagonegro: Avv. Domenico Mitidieri e testimonianze delle forlivesi Carmen Mazza, Loredana Zaccarini, Renata Ambrogetti, allieve di Donata Doni alla Scuola Media “Flavio Biondo” di Forlì negli anni ‘50. Tutto sarà intervallato da letture di poesie di Donata Doni a cura di Gabriella Morgagni del Gruppo TeatrOrtica “Gli Slan di Sandra” con regia di Claudia Bartolotti.
DONATA DONI (1913/1972) è il nome di poesia, assunto nel 1940, di Santina Maccarrone. Era nata a Lagonegro (Potenza) il 24 novembre 1913 e la sua infanzia subì le vicende e le peregrinazioni familiari. Il padre, Federico, ricevitore dell’Ufficio del Registro, e la madre, Giuseppina Gorini, insegnante di lingua francese nelle Scuole Normali (poi Istituti Magistrali), a motivo del loro impiego dovettero spesso spostare la propria residenza. Così nell’ottobre 1918 la famiglia si trasferì a Forlì. Forlì e la Romagna divennero per la famiglia Maccarrone la patria, amatissima, dove Santina visse e si formò culturalmente e spiritualmente. Dopo le scuole elementari frequentò il Ginnasio-Liceo “G. B. Morgagni” di Forlì conseguendo la licenza liceale nel 1931. Poi frequentò l’Università di Padova, laureandosi in Lettere e Filosofia nel 1936.
Ritornata a Forlì insegnò materie letterarie presso la Scuola Media “Biondo Flavio”. Nel 1940, come poetessa, assunse il nome di Donata Doni. Negli anni ’50 si trasferì a Roma, in servizio presso il Ministero della Pubblica Istruzione. In seguito a lunga malattia Donata Doni Maccarrone si spense a Roma il 15 dicembre 1972 e fu sepolta a Forlì nella tomba di famiglia. Fin da giovanissima si era dedicata alla poesia, pubblicando numerosi libri e ottenendo ottimi riconoscimenti dai più noti poeti e critici, fra i quali: Diego Valeri, Giuseppe Ungaretti, Manara Valgimigli, Concetto Marchesi, Giuseppe Villaroel, Giovanni Titta Rosa, Aldo Capasso, Bonaventura Tecchi, Diego Fabbri… Nel 1960 vinse il «Premio di poesia CERVIA» ideato da Walter Della Monica e Toni Comello, che vedeva in giuria, fra gli altri, Diego Valeri e Giuseppe Ungaretti. Per info: 0543/712221 – 0543/712396 (Segreteria Assessorato Cultura e Istruzione).
Una poesia di Donata Doni ricordando la Romagna, scritta a Roma nel aprile 1964:
LA CARTA DISPARI
Nel gioco delle carte tra bambini,
«somarone» lo chiamavano in Romagna,
mi toccava sempre la carta dispari,
la vergogna dell’asso di bastone.
I compagni schernivano,
crudeli, innocenti.
Mi tocca ancora la carta dispari,
la solitudine dell’asso di bastone,
il simbolo della sconfitta.
Lo scherno non ha più la leggerezza
del riso dei compagni.
la mano che stringe
l’inutile carta
ha il sudore dell’irrequietudine,
i segni delle vene consunte,
le nervature delle fatiche tenaci.
Non può rigettare al destino
la carta umiliata, l’unica.