Canfora e Zagrebelsky si confrontano su oligarchia e democrazia
La rassegna "Incontri con l'Autore" della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì torna dopo la pausa estiva con un appuntamento di assoluto rilievo, dal momento che vedrà due tra i massimi esperti a livello nazionale di storia antica e di diritto confrontarsi sul concetto e sulle diverse forme – reali od apparenti - di democrazia, a partire da quelle, oggi dominanti, di carattere oligarchico. L’Auditorium della Cariromagna (via Flavio Biondo, 16) ospiterà infatti venerdì alle 17 la presentazione de “La maschera democratica dell’oligarchia”, libro-intervista di Geminello Preterossi a Gustavo Zagrebelsky (già Presidente della Corte Costituzionale) e Luciano Canfora (uno dei maggiori se non il massimo filologo classico italiano vivente). L’incontro con Gustavo Zagrebelsky e Luciano Canfora – ad ingresso libero fino ad esaurimento posti - sarà coordinato dallo stesso curatore del volume, che avrà così modo di riprendere ad approfondire ulteriormente il dialogo a due voci sviluppato nel saggio edito da pochi mesi da Laterza.
“Cosa rimane della democrazia – si chiede il prof. Geminelli dell’Università di Salerno, e lo chiede a Canfora e Zagrebelsky – se all’opera ci sono oligarchie molto potenti, molto remote, sempre più decisive? L’oligarchia è il governo dei pochi, è un sistema che concentra il potere a danno dei molti, in contrasto con l’idea democratica del potere diffuso tra tutti. Oggi viviamo in un tempo in cui la democrazia, come principio, come idea, come forza legittimante, è fuori discussione. Nei nostri regimi democratici perciò, quando l’oligarchia si instaura, lo fa mascherandosi, senza mai presentarsi apertamente, come un’entità usurpatrice. Non si manifesta ma esiste, e si fonda sul denaro, sul potere e sul loro collegamento reciproco: nel sistema finanziario globale il danaro alimenta il potere e il potere alimenta il danaro. Quella finanziaria è una forma oligarchica diversa da quella tradizionale. Sa trasformarsi in pressione politica svuotando di senso la democrazia. La domanda che oggi si pone drammaticamente è perché il sistema debba ruotare intorno al benessere di un potere essenzialmente fondato sulla speculazione e la contemplazione della ricchezza e come fare per tornare a essere, da sudditi, cittadini”.