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Torna la Festa dell'Architettura: si parlerà anche del parcheggio di Piazza Guido da Montefeltro

Obiettivo principale è il coinvolgimento attivo e globale del territorio, delle amministrazioni e degli enti comunali e provinciali, dell'Università, delle associazioni di categoria economiche e professionali, delle Fondazioni, delle eccellenze imprenditoriali e soprattutto, dei cittadini

Appuntamento nella sala del Refettorio, Musei San Domenico, con la Festa dell'Architettura. Si tratta di un contenitore di eventi ed incontri con autori, che mira a possedere sufficiente forza per attirare l'attenzione del territorio, per due domeniche successive, sulle tematiche legate all'Architettura ed alla Città. Obiettivo principale è il coinvolgimento attivo e globale del territorio, delle amministrazioni e degli enti comunali e provinciali, dell'Università, delle associazioni di categoria economiche e professionali, delle Fondazioni, delle eccellenze imprenditoriali e soprattutto, dei cittadini.

La manifestazione è stata istituita dal consiglio dell'Ordine Architetti di Forlì-Cesena nel 2013 al fine di promuovere l'architettura contemporanea. "Nelle varie edizioni - spiegaziono gli organizzatori - abbiamo perciò voluto rivolgere la nostra attenzione all'architettura italiana contemporanea, che soffre rispetto a quella europea, soprattutto per la mancanza di opportunità diffuse di progettazione e di realizzazione e in particolare, a quegli autori e a quelle opere che dalla grande alla piccola scala sono stati capaci di rigenerare e ridare vita a edifici e aree urbane complesse".

La kermesse si svolgerà alla fine del mese di maggio 2017, nell'ambito di due giornate di conferenze: la prima, domenica a Forlì e la seconda, nel successivo fine settimana, il 28 maggio a Cesena. Si potranno ascoltare in ognuna gli interventi di 8 autori, suddivisi in due sessioni, una al mattino ed una al pomeriggio, da noi già ospitati nelle precedenti edizioni. Dal 2014 al 2016 sono stati ospiti della FA, tra gli altri, Luca Molinari, Cherubino Gambardella e Simona Ottieri, Giacomo Borella di studio Albori, Cliclostile architettura, Lamberto Rossi, Renato Rizzi, Beniamino Servino, Alessandro Scandurra, Carmelo Baglivo, Marco Brizzi, Domenico Pastore, Tomas Ghisellini, Gianfranco Bombacci 2A+P/A, Paolo Carpi studio Baukuh e Francesco Librizzi.

"Insieme a questi autori analizzeremo, alcuni temi in particolare che avranno attinenza con situazioni reali ed emergenze in corso di discussione nel nostro territorio, mirando al maggiore coinvolgimento di tutti gli attori coinvolti nel processo edilizio e sperando che almeno alcune delle proposte e dei contributi della migliore cultura architettonica del paese coinvolta in tali conferenze possa riuscire a influire almeno un po' sulle future reali dinamiche di trasformazione delle nostre città", chiariscono gli organizzatori.

Nella sala del Refettorio, Musei San Domenico, appuntamento con "Confrontarsi con il costruito: progettare la città contemporanea". "La conferenza  vuole focalizzare la riflessione sul progettare la città contemporanea nel confronto con il costruito esistente - viene illustrato -. La città contemporanea, lo sappiamo, si caratterizza per le sue stratificazioni, per un tessuto urbano disomogeneo testimone, spesso, di un costruire senza un progetto complessivo a monte, per la presenza importante di emergenze architettoniche di rilievo che, spesso, non rispondendo più alle esigenze di una comunità, vengono abbandonate o dimenticate. Tale presenza può spesso rivelarsi "ingombrante" per l'incapacità collettiva nel riconoscerne il valore e nel percepirne le potenzialità. La conferenza di quest'anno vedrà protagonisti otto autori testimoni dell'architettura italiana contemporanea che si confronteranno su questi temi attraverso il racconto delle loro esperienze di lavoro, di ricerca e di didattica che da anni portano avanti".

"A tali autori - viene aggiunto - è stato trasmesso il nostro desiderio di far si che il caso del parcheggio di p.zza Guido da Montefeltro, ma anche l'attualità dell'insegnamento dell'architetto Maurizio Sacripanti, autore di tale opera, potessero diventare lo sfondo della giornata di conferenza e potessero emergere, in modo totalmente libero, diretto o indiretto, attraverso il susseguirsi dei vari interventi, del racconto del lavoro dei singoli progettisti invitati, delle loro opere e ricerche, sottolineando ciò che ci accomuna, ancora oggi, a certe posizioni e a un certo modo di fare e pensare l'architettura, così come cercando di mettere a fuoco quelle da cui invece vorremmo o dovremmo prendere le distanze".

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