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Al via la festa dell'Ospitalità di Bertinoro: inaugura la mostra "Inferno, Purgatorio e Paradiso"

Mercoledì anteprima di grande rilievo con l'inaugurazione della tradizionale mostra di pittura ospitata nei locali del Palazzo Comunale, prevista per le 20

Tutto pronto a Bertinoro per l'ottantanovesima edizione della festa dell'Ospitalità, che avrà il suo culmine domenica. Mercoledì anteprima di grande rilievo con l'inaugurazione della tradizionale mostra di pittura ospitata nei locali del Palazzo Comunale, prevista per le 20. Esporranno Angelo Ranzi, Mario Di Cicco e Roberto Casadio, impegnati in un'esposizione dedicata al Viaggio dantesco. L'edizione di quest'anno della festa è infatti dedicata al 750° anniversario della nascita di Dante.

Una cinquantina di opere in tutto, selezionate tra le centocinquanta prodotte per l'illustrazione del volume “L'inferno di Dante” voluto dalla Fondazione Cassa dei Risparmi, edito da Ponte Vecchio e curato, tra gli altri, dal compianto Andrea Brigliadori. Le opere esposte riproporranno l'intero Poema e condurranno i visitatori in un percorso dantesco che, dall'inferno dipinto da Casadio, li traghetterà al purgatorio (di Cicco) per approdare al paradiso (Ranzi).

La mostra sarà visitabile con ingresso gratuito fino al 13 settembre e rispetterà i seguenti orari: da giovedì a domenica con orario continuato dalle 9 alle 23,30 (ad eccezione di venerdì che chiuderà alle ore 21,30) e dal 7 al 11 settembre tutte le mattine e martedì e giovedì anche di pomeriggio fino alle 18. Sabato 13 settembre solo la sera e domenica 14 settembre pomeriggio e sera.

L'omaggio a Spaldo - Dalle 21 l'anteprima bertinorese proseguirà con la premiazione del Concorso di poesia dialettale dedicato ad Aldo Spallicci promosso dall’Accademia dei Benigni, per mantenere vivo il ricordo di Aldo Spallicci e onorarne la memoria. Una buona partecipazione di poeti e soprattutto la loro alta qualità ha reso impegnativo il lavoro della Commissione giudicatrice, composta da Dino Pieri, Enrico Berti e Rosanna Ricci, che dopo un’attenta ed approfondita valutazione dei testi poetici (tutti rigorosamente anonimi) ha assegnato la palma del vincitore alla poesia “La smenta d’Spaldo”  (Il seme di Spaldo), al secondo posto “Vòs amighi” (Voci amiche) e terza “Coma un sels” (Come un salice), i cui autori sono risultati essere rispettivamente Nevio Spadoni di Ravenna , Bruno Zannoni di Cervia e Domenico Tampieri di Lugo.

A seguire concerto di musica della tradizione spallicciana e canzoni della Grande Guerra, alla quale Spallicci partecipò volontario come tenente medico, con l'ocarina di Michele Carnevali e la fisarmonica di Primo Montanari. La manifestazione si concluderà con un brindisi beneaugurante alla Romagna e alla sua lingua al riguardo della quale Spallicci affermava, consegnando ai lettori la propria immagine di poeta in volgare di Romagna,  “Nella lingua di mia madre io mi sentii più accosto all’anima delle cose, al cuore degli uomini, più accosto al mio Dio”.

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