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La "Festa di Radio 3" torna a Forlì: al via il conto alla rovescia

n attesa di conoscere il nuovo programma sono stati nuovamente messi a disposizione del pubblico i podcast di tutte le trasmissioni (con tanto di foto e video) della prima edizione, quando l'evento richiamò in città, in tre giorni, 15mila spettatori

E’ stata lanciata sul sito ufficiale di Radio3 la seconda edizione della Festa di Radio3 dedicata ad “Arte Cultura Lavoro” in programma a Forlì, nell’area del San Domenico, dal 10 al 12 giugno. In attesa di conoscere il nuovo programma sono stati nuovamente messi a disposizione del pubblico i podcast di tutte le trasmissioni (con tanto di foto e video) della prima edizione, quando l’evento richiamò in città, in tre giorni, 15mila spettatori. Per i podcast e per le anticipazioni della nuova edizione è possibile consultare il portale www.radio3.rai.it.

Si discuterà di arte, cultura e lavoro. Ma perchè a Forlì? Lo spiega il giornalista Marino Sinibaldi: "Forse basterebbe pensare alla storia di questa terra, la Romagna, e alle sue tradizioni artigianali, dunque a cavallo proprio tra arte e lavoro. O ricordare la sua peculiare cultura del lavoro, che ha intrecciato una forte inclinazione all’iniziativa individuale con una storica, capillare organizzazione cooperativa. Tutti nodi di grande attualità, in un momento in cui, dal profondo di una crisi che non è solo economica, occorre ripensare le forme di convivenza, di impresa, di occupazione (e anche di cooperazione). Ma c’è qualcosa di più rimarchevole da mettere in luce per spiegare questa festa".

"Da qualche anno con le sue grandi mostre e altre iniziative Forlì, come altre città italiane di medie dimensioni e di grandi tradizioni, ha pensato alla cultura come a un valore anche economico di ricostruzione della propria identità - sono le parole di Sinibaldi sul portale della radio -. E’ un percorso che Radio3 ha raccontato già altrove (per esempio a Matera, che seguendo questa strada sarà nel 2019 “Capitale Europea della Cultura”, nientemeno) e che non solo porta nuova vitalità in città che rischiano altrimenti il declino ma consegna alla cultura (e cioè all’arte, alla bellezza, alla storia depositata in tanti nostri luoghi) un valore e una funzione nuova: il bene comune di una collettività, il tessuto condiviso di una popolazione segnata da differenze e distanze un tempo impensabili. Che poi forse è qualcosa di antico, è il fondamento stesso della natura e della cultura delle nostre città".

"A Forlì - conclude Sinibaldi - porteremo le voci e i suoni di Radio3, i musicisti e gli scrittori più interessanti di questi anni, il teatro, la scienza, la discussione pubblica. Incontreremo critici d’arte, grandi attori e giovani talenti. Parleremo di arti diverse come quella culinaria, ora riconosciuta in tutto il mondo ma che da tempo eccelle qui, nella terra dell’Artusi, e conosceremo luoghi singolari, come la galleria dove tutti i quadri parlano di lavoro.  Lo faremo da una grande chiesa che sarà riaperta al pubblico trasformata in Auditorium, davanti al Museo che ospita mostre di valore internazionale e nella grande piazza che è da sempre il centro della vita comunitaria. Tre luoghi che vorremmo riempire di persone e di idee".

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