Il Coro Città di Forlì protagonista all'Oratorio di Santa Rosa a Predappio: solidarietà per chi ha perso la casa con la frana di Porcentico
Il suggestivo Oratorio di Santa Rosa ospita, per la prima volta, un appuntamento all’insegna della cultura tradizionale romagnola. Lunedì 5 giugno, alle ore 21.15, nell’area verde o, in caso di maltempo, all’interno dell’Ex Scuola Materna sarà protagonista il Coro Città di Forlì diretto dal M° Omar Brui per un concerto di cante romagnole organizzato dal Comune di Predappio con la collaborazione dell’Associazione “Amici di Santa Rosa”. Il concerto è stato organizzato allo scopo di raccogliere fondi da donare a Samuele e Giuseppe, due persone che, a seguito di una vasta frana in località Porcentico, la prima delle numerose che hanno devastato il nostro territorio, hanno perso la loro casa. Il programma di cante romagnole prevede brani composti da autori come Spallicci, Balilla Pratella, Martuzzi e la più famosa porta il titolo di “A gramadora” e recita “Bela burdela fresca e campagnola…”
Un brano in particolare rappresenta lo spirito della gente di questa terra e si intitola “Rumagnola”. Nel ritornello dice “A vegh par la mi stré, incontr’a a la mi guera. S’a chesch a chesch in tera azzidenti a chi m’to sò…”: “Vado per la mia strada… incontro alla mia guerra. Se cado, cado in terra. Accidenti a chi mi prende su…” ed esprime il forte carattere dei romagnoli. L’ingresso al concerto è a offerta libera; l’evento è inserito nel cartellone di eventi estivi del Comune di Predappio “Predappio vive l’estate 2023”. Per informazioni: tel. 0543 921766; www.visit.predappio.fc.it
Chiesa e Oratorio di Santa Rosa
Il complesso architettonico, dedicato a Santa Rosa da Lima in onore di Rosa Maltoni, è costituito dall’oratorio, dall’asilo e dalla piccola chiesa. Fino al 1934, anno dell’inaugurazione della parrocchiale di Sant’Antonio, questa fu l’unica chiesa di Predappio Nuova. L’oratorio è un ambiente di non grandi dimensioni caratterizzato dalla presenza di tre piccole cappelle circolari e dalle vetrate policrome del maestro vetraio fiorentino Gino Polloni. Lo spazio interno risulta ornato da una finta decorazione musiva di tipo ravennate, si possono infatti riconoscere i principali motivi ornamentali presenti nei monumenti paleocristiani di Ravenna, dalla basilica di Sant'Apollinare in Classe al museo di Galla Placidia: il cielo stellato, le palme, la croce gemmata, i girali, le colombe che siabbeverano al calice, i pavoni. Sia l’oratorio sia l’asilo ospitano opere d’arte notevoli: se nel primo troviamo la statua lignea di Santa Rosa da Lima realizzata da Bernardino Boifava e un dipinto di scuola toscana del XV-XVI secolo denominato "La Madonna del Libro" proveniente dalla Galleria Palatina i Firenze, qui traslato per espressa volontà di Mussolini, nella galleria dell'asilo è posta una composizione ceramica raffigurante una Madonna del Fascio eseguita a Lisbona dall’artista Leopoldo Battistini, col supporto tecnico di Virato Silva. Per informazioni: Ufficio turismo, tel. 0543-921766.