Il nuovo anno si apre con la musica di “Artusi jazz": da Sergio Cammariere a Patrizio Fariselli
Come ogni inizio anno, l’Associazione dai de jazz propone la tredicesima edizione dell’“Artusi jazz 2024. Inverno - Mix it”, festival che, in un addensarsi di voci, bacchette, fiato, mani, sassofoni e pianoforti che si fondono e insieme suonano, si muoverà in una direzione articolata, prendendo strade che si intersecano, esprimono mondi lontani che si sperimentano nel linguaggio dell’improvvisazione, in un turbinio che genera libertà espressiva.
Il primo concerto si terrà more solito il 1° gennaio 2024 alle 16.30 nella Chiesa di San Pietro al Corniolo con Giovanni Guidi, in una profondità laica e sacrale di interiore bellezza. Guidi, pianista e compositore dotato di grande immaginazione espressiva, ama la dimensione del piano solo come momento di “intimità, essenzialità, scarna e sontuosa, lirica e ironica”. Col suo strumento esprime tutta l’esperienza, l’umanità e la conoscenza accumulata nel tempo. Giovanissimo con Enrico Rava, col quale ha iniziato la sua carriera, ha collaborato e inciso poi col gotha dei musicisti jazz. Fra i suoi album sono da citare “Avec le temps” (ispirato a Leo Ferrè, 2019), “For Mario” (con Rava e Matthew Herbert, solo digitale, 2020), e “Ojos de Gato” (dedicato a Gato Barbieri, con James Brandon Lewis, Gianluca Petrella, Brandon Lopez, Chad Taylor, 2021).
Martedì 2 gennaio alle 21.15 il palco del Teatro Mentore di S. Sofia ospiterà Sergio Cammariere. Musicista, cantante, compositore, anche per il cinema ed il teatro, Cammariere è un interprete con un tocco di raffinata intensità espressiva che si muove su un pentagramma contaminato tra jazz, grande sua passione, ritmi latini e uno stile innervato dalla scuola cantautoriale. Nel 1997 al Premio Tenco vinse il Premio IMAIE come “Migliore Musicista e Interprete” e nel 2002 ha pubblicato “Dalla pace del mare lontano”, un album di grande impatto emotivo. Risale al 2003 la sua prima partecipazione al Festival di Sanremo con “Tutto quello che un uomo”: terzo posto e Premio della Critica. A quello del 2008 ha duettato con Gal Costa, una delle più importanti voci della canzone brasiliana, in “L’amore non si spiega”, e nel 2018, da ospite, ha cantato con Nina Zilli “Senza appartenere”, un brano contro la violenza sulle donne e sul loro coraggio e determinazione. In una lunga carriera ricchissima di riconoscimenti e collaborazioni, nel 2021 ha pubblicato il libro “Libero nell'aria”, una sorta di romanzo di formazione. Della sua discografia “Una sola giornata” (2023) è il nuovo album di inediti, tra canzoni d’autore, jazz e bossa nova. Il suo innato talento si esprime pienamente nei concerti, in cui crea uno straordinario interplay con i musicisti, che nell’occasione sono Daniele Tittarelli, sax, Luca Bulgarelli, contrabbasso, e Amedeo Ariano, batteria. Aprirà la serata il cantautore JackTea con alcuni brani del suo album “Curiel 45” (2023).
Mercoledì 3 gennaio la carovana di Dai de jazz si sposterà alle 21.15 al Teatro Dragoni di Meldola, dove si esibirà il gruppo di Antonio Faraò feat. Chico Freeman in “Tribute to John Coltrane”, un intenso dialogo con tutte le sfaccettature armoniche ed improvvisative del jazz moderno/contemporaneo. Herbie Hancock ha detto del pianista Faraò: “C’è […] tanto calore, convinzione e grinta nel suo modo di suonare. Mi ha immediatamente attratto la sua concezione armonica, la gioia dei suoi ritmi e il suo senso dello swing, la grazia e il candore delle sue linee melodiche improvvisate”. Tutto ciò, inoltre, è nutrito da una grande carica emotiva e da un’inesauribile vena compositiva. Faraò ha suonato e inciso con musicisti quali, fra i tanti, Chris Potter, Miroslav Vitous, Daniel Humair, Lee Konitz, Joe Lovano, Jack Dejohnette, Kyle Eastwood, Bob Berg. Delle sue ultime uscite discografiche sono da citare “Eklektik” (con Snoop Dogg, Marcus Miller e Bireli Lagrène, 2017) e “Passers of Time” col quartetto “ASTA” (Andrè Ceccarelli, Silvayn Beuf, Thomas Bramerie, David Linx, 2019). Nel 2020 ha registrato una coppia di brani in duo con la pop star Sananda Maitreya per celebrare il genio di Duke Ellington. Chico Freeman, sassofonista, nato a Chicago, compositore e produttore, ha un approccio alla musica immediatamente riconoscibile, di grande vigore, coltivato in un mix di esperienze che lo ha portato a sperimentare le infinite possibilità che il jazz offre, animato dalla curiosità di esplorare nuove strade, lavorare con diversi musicisti e vivere in differenti culture. Ha suonato con personaggi della statura di McCoy Tyner, Elvin Jones, Billy Hart, Sun Ra, Dizzy Gillespie, Art Blakey, Don Pullen, Wynton Marsalis, Bobby McFerrin, Lester Bowie, Mal Waldron, George Cables, per citarne solo alcuni, ed è leader del gruppo “Roots”. Con Faraò ha inciso “Spoken into existence” (con Michael Baker, Heiri Känzig, 2015). Con loro sul palco, Makar Novikov, basso, e Pasquale Fiore, batteria.
Giovedì 4 gennaio alle 21.15 il trio Kathya West, Alberto Dipace, Danilo Gallo presenterà alla Chiesa di San Silvestro di Bertinoro “The last coat of pink” (album edito nel 2021), dedicato alla musica dei Pink Floyd. West, voce, incline a tutte le arti (è anche pittrice), interpreta il canto come una luce nel buio, in cui la scrittura è una fotografia in bianco e nero di un mondo impercettibile. Assieme a Dipace, piano, e Gallo, contrabbasso, si è esibita in prestigiosi festival internazionali e club italiani, partecipando anche a programmi televisivi come “DiMartedì” (LA7).
Venerdì 5 gennaio l’approdo è alla Fabbrica delle Candele a Forlì, in una giornata dedicata alla musica dei Led Zeppelin, opportunamente letti e ri-improvvisati. Alle 17.00 ci sarà l’incontro con Giovanni Rossi che parlerà del suo libro “Led Zeppelin ’71: la notte del Vigorelli” assieme ad Alberto Antolini. Alle 21.15 lo stage della Fabbrica sarà avvolto dai suoni rutilanti del Francesco Bearzatti “P.A.Z. - Post Atomic Zep” (“Plays Led Zeppelin”): “Mettere il distorsore sul sax e sentirsi contemporaneamente Jimmy Page e Robert Plant non ha eguali per me che sono cresciuto con questa musica” dice Bearzatti, che, sassofonista, clarinettista, compositore, curioso di musiche e culture, ama spingersi oltre i non-confini del jazz. Animatore di gruppi come il Tinissima Quartet (“Suite for Tina Modotti”, 2008), condivide quest’avventura (e l’annesso album, aprile 2023) con Danilo GALLO e Stefano TAMBORRINO: le distorsioni del sax di Bearzatti, vero “narratore” musicale, che nell’improvvisazione cammina sui wah-wah, l’incedere costante ed ossessivo del basso elettrico di Gallo, la ricchezza della poliritmia di Tamborrino fanno di “Post Atomic Zep” un concerto dagli sviluppi inaspettati e coinvolgenti.
Sabato 6 gennaio alle 11.00 nella Chiesa dei Servi di Forlimpopoli sarà Patrizio Fariselli al pianoforte in “solo” a concludere il setteclavio che si addensa sul pulsare del tempo di “MIX IT”. Fariselli durante la sua carriera ha arricchito la sua ricerca musicale, fondata sull’intensità tecnica del suo pianismo, sulla capacità compositiva e sul suo personale linguaggio jazzistico, pubblicando numerosi dischi, fra i quali l’ultimo targato Area con Giulio Capiozzo, “Chernobyl 7991”, “Area, variazioni per pianoforte” (piano solo, 2005), e scrivendo tanta musica per il teatro, il cinema e per la trasmissione televisiva Albero Azzurro di Velia e Tinin Mantegazza. Nel 2023 ha ripreso le musiche del primo disco degli Area International Popular Group, “Arbeit macht frei”, a cinquant’anni dalla sua pubblicazione (1973), riproponendone dal vivo l’esecuzione integrale con gli Area Open Project a Cesenatico, Milano (Teatro Lirico Giorgio Gaber) e poi in tour in tutta Italia, a creare quel ponte di note che abbraccia i mondi con uno sguardo aperto verso ogni latitudine.
Tutti i comuni sopra citati (S. Sofia, Meldola, Bertinoro, Forlì, Forlimpopoli) patrocinano e contribuiscono alla realizzazione del festival, assieme al Ministero dei Beni Culturali.
Biglietteria. Abbonamento Intero € 75,00, Ridotto € 65,00. 1 gennaio Ingresso libero, 2 gennaio Intero € 25,00 Ridotto € 20,00, 3 gennaio Intero € 20,00 Ridotto € 17,00, 4 gennaio Intero € 15,00 Ridotto € 13,00, 5 gennaio Intero € 15,00 Ridotto € 13,00, 6 gennaio Intero € 12,00 Ridotto € 10,00. Ridotto under 20 - soci Associazione culturale dai de jazz - allievi scuole musicali - Corpi Bandistici
Prevendita dall’11 dicembre su DO IT YOURSELF oppure nicolacataldo@alice.it oppure SMS o WhatsApp al 340 5395208 - Per il solo concerto di Santa Sofia 349 9503847