La Carovana meticcia parte da Forlì per aprirsi all'integrazione
La "Carovana Meticcia" del Teatro Due Mondi di Faenza sabato partecipa alla chiamata di EU.terpe, un'opera prima per un'Europa Inclusiva. L'appuntamento, che avrà una durata di 40 minuti, è in programma alle 15 in Piazza Saffi.
Cos'è la Carovana Meticcia
Alberto Grilli, regista e direttore del Teatro Due Mondi spiega che "la Carovana Meticcia è un gruppo di persone che cammina dentro la città per incontrare i cittadini e renderli consapevoli dei viaggi che i migranti affrontano per arrivare in Europa". E' proposta da un gruppo di persone, rifugiati, stranieri e italiani, che lavorano insieme per portare avanti un progetto comune: il laboratorio teatrale "Senza Confini". Lo scopo è quello di creare un nuovo concetto di incontro attraverso il teatro: una esperienza aperta alla città e connessa con la comunità in cui vive per far parlare chi, agli occhi dei cittadini, risulta invisibile. Per rompere la paura e la discriminazione nei confronti del diverso.
Con la "Carovana Meticcia" la partenza è prevista a Forlì sabato alle ore 15, Eu.Terpe, un importante progetto Europeo co-finanziato dal programma Europa Creativa e che riunisce l’Orchestra Maderna (Forlì-Italia), l’Orchestra Ocal (Almeria-Spagna) e i musicisti siriani espatriati in Europa dell’orchestra Sepo (Syrian Expat Philarmonic Orchestra). Le tre orchestre si riuniranno per suonare un’opera prima composta appositamente da tre giovani compositori europei e saranno diretti da Missak Baghboudarian, direttore dell’ Orchestra di Damasco.
Una carovana meticcia di persone, una azione di strada, che vedrà marciare insieme cittadini italiani, immigrati, rifugiati, tra cui anche i musicisti del progetto EU.terpe espatriati in Europa e riuniti nella Syrian Expat Philharmonic Orchestra - Sepo da Piazza Saffi per giungere fino ai Musei San Domenico. Una marcia per sensibilizzare i cittadini sulla situazione dei rifugiati e rafforzare la reciproca comprensione culturale, anche grazie alla partecipazione dei musicisti delle orchestre coinvolte, usando la musica come canale di comunicazione per promuovere il dialogo interculturale e interreligioso in vista del concerto al Teatro Diego Fabbri del 13 febbraio.