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La rassegna Atrium e il festival del '900 diventano realtà: uno scrigno di tesori

Da sabato 1° giugno, Atrium è realtà. Dopo tanto parlare e organizzare, ha gettato la maschera l'ambizioso progetto europeo, di cui è capofila il Comune di Forlì, finalizzato all'indagine e alla gestione del patrimonio architettonico, archivistico ed immateriale dei regimi totalitari del '900

Da sabato 1° giugno, Atrium è realtà. Dopo tanto parlare e organizzare, ha gettato la maschera l’ambizioso progetto europeo, di cui è capofila il Comune di Forlì, finalizzato all’indagine e alla gestione del patrimonio architettonico, archivistico ed immateriale dei regimi totalitari del ‘900 e coinvolgente ben 18 diversi Enti ed Istituzioni (Università, Ministeri, ONG, Amministrazioni Locali) e undici Paesi del sud-est europeo.

Alla presentazione ufficiale, tenutasi nell’inconsueto scenario della Sala XC Pacifici, sono intervenuti gli assessori comunali forlivesi Maria Maltoni (Turismo) e Patrick Leech (Cultura), l’assessora provinciale al Turismo Bruna Baravelli, i sindaci di Predappio Giorgio Frassineti e di Castrocaro Terme e Terra del Sole Luigi Pieraccini e il referente della Fondazione Cassa dei Risparmi e organizzatore delle mostre internazionali al San Domenico, Gianfranco Brunelli. L’assessore Patrick Leech mette subito le cose in chiaro: “Lungi da noi l’idea di suscitare qualcosa di nostalgico: Atrium, acronimo di “Architecture of Totalitarian Regimes in Urban Managements”, è una grande operazione di conoscenza e lettura critica del patrimonio culturale e architettonico realizzato negli 11 paesi aderenti durante i rispettivi periodi totalitari”. In Italia e in particolare a Forlì e comprensorio, abbiamo molteplici esempi di architetture razionaliste di grande impatto visivo. “Si tratta – continua Leech – di un’eredità scomoda, emblematica di un periodo che non può essere cancellato, ma che può e deve essere analizzata a fini conoscitivi. L’obiettivo finale è giungere alla creazione di un itinerario culturale transnazionale, che venga riconosciuto dal Consiglio d’Europa come ‘Rotta Culturale Europea’”.

Ma anche, aggiungiamo noi, puntare i riflettori del turismo internazionale sulle migliori realizzazioni in cemento e mattoni del Ventennio fascista. Forlì, già città del Duce, aderisce ad Atrium con il Monumento alla Vittoria e con l’ex Collegio Aeronautico “Bruno Mussolini” (oggi Palazzo degli studi) e i suoi mirabili Mosaici del Volo. L’assessora provinciale Bruna Baravelli testimonia il grande impegno degli istituti scolastici superiori da tutta la Provincia coinvolti nel progetto Atrium, in stretto raccordo con studenti e docenti dell’Università di Bologna. Reinterviene l’assessore Leech, elencando sommariamente il ricco cartellone di eventi collegati ad Atrium. A cominciare dalla mostra “I problemi del fascismo - Numeri come strumento di propaganda” dal 24 maggio al 15 giugno nella sala XC Pacifici, per continuare con “L'architettura dei regimi totalitari fra società di massa, propaganda e idea di modernità”, aperta sino al 15 giugno in Palazzo Albertini. Senza dimenticare il “Festival del 900 - Sulla rotta di Atrium”, in programma dal 13 al 15 giugno con musica, spettacoli, mostre con apertura notturna straordinaria notturna, menù e degustazioni eno-gastronomiche a tema, visite guidate gratuite diurne e notturne e tanto altro nei Comuni di Forlì, Bertinoro, Castrocaro Terme e Terra del Sole, Forlimpopoli e Predappio. E’ un’iniziativa che in un futuro potrebbe diventare anche un festival permanente della rotta.

“Le eccellenze razionaliste presenti in gran numero a Forlì e comprensorio - interviene Maria Maltoni – costituiscono un opportunità imperdibile per la valorizzazione turistico-commerciale del nostro territorio. Ci mettiamo sulla scia della grande rassegna culturale del “Novecento” in corso al San Domenico, per innestare tutta una serie di iniziative di approfondimento di quel periodo, dal festival musicale del 900 alle giornate enogastronomiche, per approdare al futuro con il progetto dei ‘souvenir di qualità”. Dall’atteso intervento di Gianfranco Brunelli emerge la novità del “Parco del 900”. “A partire proprio dalle mostre al San Domenico e dagli interventi già predisposti per Predappio e Castrocaro Terme e Terra del Sole, la Fondazione, d’intesa con la Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell’Emilia Romagna sta lavorando per l’attivazione di un itinerario culturale permanente dal 1900 al 1945, coinvolgente ben 31 comuni delle attuali province di Forlì, Ravenna e Rimini”. Sono tutte realtà caratterizzate nel secolo trascorso da movimenti artistici e letterari di grande intensità. Si tratta di “indagare in profondità i luoghi, studiarne e reinterpretarne le memorie, segnalarli nuovamente collegandoli in un percorso coordinato che, anche grazie alle recenti applicazioni informatiche, consenta di incentivarne la conoscenza e la visitazione”. Se Giorgio Frassineti, dopo aver raccontato alcuni aneddoti legati al suo ruolo di primo cittadino di Predappio - “sapete bene chi è nato e chi è sepolto nella località che amministro” – ha riconosciuto l’importanza storico-monumentale di una fra le città di fondazione più significative in Italia, anche Luigi Pieraccini ha riconosciuto l’utilità alla collettività che può derivare dalla valorizzazione delle eccellenze architettoniche realizzate nel periodo fra le due guerre nella sua città. I programmi integrali di Atrium e del “Festival del 900” sono consultabili in rete, nel sito “www.informaforli.it” e su “Facebook”, dove il Comune di Forlì ha allestito specifici profili tematici

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