A Predappio una mostra per il centenario della Marcia su Roma: "Non sarà apologetica"
Il centenario della Marcia su Roma, l'evento che segnò l'inizio della dittatura fascista in Italia, ricordato da una mostra privata organizzata a Predappio. Il titolo è 'O Roma, o morte' Un secolo dalla marcia', la mostra è organizzata dalla fondazione 'Memoria Predappio', senza patrocini istituzionali.
La mostra è visitabile a Predappio in via Roma 51 . Spiega una nota: “La mostra storico-documentaria è un evento culturale che ricostruisce le ragioni, gli antefatti, lo svolgimento di un avvenimento che tanto ha segnato la storia del ‘900 italiano”. La mostra si svolgerà fino a sabato 5 novembre 2022 con apertura dal venerdì alla domenica e negli altri giorni festivi dalle 10.30 alle 13 e dalle 14 alle 19. La mostra sarà quindi aperta nella giornata di domenica prossima, dove è prevista una delle ricorrenti commemorazioni che si tengono a Predappio, in questo caso per ricordare il 77° anniversario della morte di Benito Mussolini, con apertura della cripta con le spoglie del duce. Come nelle occasioni precedenti la cerimonia al cimitero sarà preceduta da un corteo da piazza Sant'Antonio al cimitero di San Cassiano
La mostra è ideata e promossa dalla Fondazione Memoria Predappio, ente che ha raccolto l’eredità operativa dell'associazione 'Adesso e Domani' (già organizzatrice delle mostre 2020, Badoglio Telegrafa e 2021, La Fortuna di Dante nel Ventennio) e vede il patrocinio della formazione politica Rinascimento di Vittorio Sgarbi e il sindacato Ugl oltre ad altre realtà tutte esclusivamente private.
La mostra, curata da Franco D’Emilio e Francesco Minutillo con la collaborazione tecnica di Franco Nanni, espone oltre 160 opere (tra cui i futuristi Sironi, Thayaht, Bertelli), cimeli e documenti storici relativi alla Marcia Su Roma e si svolge attraverso 15 sezioni tematiche raccontante anche tramite oltre 150 fotografie originali del periodo: tutto quanto esposto è di provenienza dalle collezioni private dei maggiori grandi collezionisti storici dell’Emilia-Romagna ed anche di altre regioni. Medaglie, armi bianche e da sparo, libri con giornali, riviste e foto, sculture, divise originali ed altri cimeli unici corredano e sospingono il racconto storico di 'O Roma o morte'.
Gli organizzatori assicurano che “tutto concorre ad un’esposizione rigorosamente obiettiva, molto analitica e documentata, pure supportata dal contributo del giovane, promettente storico e saggista Cristian Leone dell’Università di Roma Tre; un evento, soprattutto, fuori da ogni tono retorico, celebrativo o, ancora peggio, apologetico, sempre incompatibile con la serietà, la credibilità dell’indagine storica”.
“Predappio, volenti o nolenti, è già nei fatti la capitale italiana della storia del fascismo - afferma il Presidente della Fondazione Memoria Predappio Francesco Minutillo - ed è quindi stato naturale collocare qui questa grande mostra sulla Marcia su Roma. L’auspicio è che ci sia una comune presa di coscienza riguardo il fatto che è ormai trascorso un intero secolo da quell’evento. E’ ora che si guardi a quel periodo ed a Predappio con la sana curiosità e la voglia di sapere che si deve normalmente nutrire nei confronti della storia e dell’arte ivi compresa quella cimelistica che tanto fu florida nel ventennio”.
“Prendiamo intanto già atto - afferma Minutillo - che solo le forze private sono e saranno in grado di garantire una simile funzione. Le pubbliche amministrazioni e gli enti collettivi a Predappio hanno dimostrato in questi anni di avere, di fatto, le mani legate vuoi da timori opportunistici, vuoi da necessità clientelistiche, vuoi dalla mancanza di interesse ad occuparsi di qualcosa che andasse oltre il mero ed immediato ritorno politico”.
“La mostra si propone, nella ricorrenza del primo centenario della Marcia su Roma, di garantire alla Città di Predappio l’opportunità di una manifestazione, fortemente attrattiva di quel turismo storico culturale che, da sempre e maggiormente, conduce a Predappio, ove tutto ebbe origine per la vicenda del Fascismo” afferma il curatore della mostra Franco D’Emilio già funzionario scientifico del ministero per i Beni culturali per decenni.