A Dovadola un mostra retrospettiva delle opere di Domenico Adriano Corbari
L'oratorio di Sant'Antonio a Dovadola (via Tartagni Marvelli) ospiterà nei primi due week end di settembre la prima mostra retrospettiva di Domenico Adriano Corbari, per scoprire le opere in ceramica raffiguranti San Giorgio, realizzate fino al 2012 e mai esposte prima d'ora. All'inaugurazione, sabato alle 11, saranno presenti il sindaco Gabriele Zelli e Marco Maltoni, direttore dell'Unità Operativa Cure Palliative Ausl della Romagna. Il critico d'arte Rosanna Ricci illustrerà le peculiarità delle opere e il valore della produzione artistica di Corbari.
San Giorgio, il santo guerriero, fu scelto come patrono dell'arte dei corazzai e spadai. Il grande artista Donatello scolpì tra il 1415 e il 1416, proprio su commissione della corporazione che riuniva in Firenze le due attività, una statua dedicata al santo, che ancora oggi è considerata uno dei suoi capolavori, collocata dal 1981, dopo diversi spostamenti, nel nuovo Museo Nazionale del Bargello di Firenze. Alla base dell'opera è collocata una formella, sempre realizzata da Donatello, che raffigura San Giorgio mentre uccide il drago alla presenza di una principessa, che è diventata una delle immagini più significative, famose e popolari del Santo.
La vittoria sul drago simboleggia la lotta contro il male e non è un caso che sia San Ruffillo, patrono di Forlimpopoli, sia San Mercuriale, primo vescovo di Forlì, siano sempre stati rappresentanti nell'atto di sconfiggere il drago dell'iconoclastia, nonché delle tentazioni, delle difficoltà, delle avversità che ogni uomo incontra nella propria vita. Anche Robert Baden-Powell, fondatore dello scautismo, richiamando la figura del santo cavaliere, invitò ripetutamente gli scout a rifarsi alle virtù eroiche di tale modello per ispirare il proprio itinerario di formazione educativa.
Domenico Adriano Corbari (Faenza 1946 - Dovadola 2013), laureato in ingegneria chimica, ha coltivato la sua passione per San Giorgio sin dall'infanzia, ammirando le sue raffigurazioni sui carri romagnoli (famosissime quelle dipinte da Maddalena Venturi) nelle campagne faentine. Unendo poi la sua creatività nella pittura, sia su legno sia su ceramica, ad una vera e propria ricerca iconografica documentata nel corso degli anni, ha riprodotto il Santo in diverse decine di versioni provenienti da tutto il mondo. Le prime opere risalgono agli anni Settanta, e la passione che è andata via via crescendo in parallelo al lavoro di ingegnere, per esaurirsi solo quando la malattia nel 2012 non gli ha più consentito di dipingere.
I figli hanno raccolto una vera e propria collezione di circa un centinaio di dipinti, unica nel suo genere. Con questa mostra a scopo benefico desiderano ricordare il padre valorizzando la sua passione e nel contempo raccogliere fondi per sostenere l'Associazione Amici dell'Hospice, che lo ha accolto amorevolmente negli ultimi giorni di vita. Sarà infatti possibile, previa un'offerta minima di 50 euro, acquisire un'opera di Corbari, contribuendo in questo modo all'attività dell'associazione.
La mostra di Domenico Adriano Corbari gode del patrocinio del Comune di Dovadola e si svolgerà durante i primi due week end di settembre: sabato e domenica, sabato 13 e domenica 14, con i seguenti orari: dalle ore 10.00 alle ore 12.00 e dalle ore 16.00 alle ore 19.00.