Il fotoreporter Steve McCurry in mostra a Forlì con "Icons and women"
Steve McCurry è uno dei più grandi maestri della fotografia contemporanea ed è un punto di riferimento per un larghissimo pubblico, soprattutto di giovani, che nelle sue fotografie riconoscono un modo di guardare il nostro tempo e, in un certo senso, “si riconoscono”. In ogni scatto di Steve McCurry è racchiuso un complesso universo di esperienze e di emozioni e molte delle sue immagini, a partire dal ritratto di Sharbat Gula, sono diventate delle vere e proprie icone, conosciute in tutto il mondo.
La nuova rassegna "Icons and women", allestita nella prestigiosa cornice dei Musei di San Domenico, dal 26 settembre al 10 genaio, presenta una selezione delle immagini più famose del fotografo, insieme ad alcuni lavori recenti e ad altre foto non ancora pubblicate nei suoi numerosi libri. Il percorso espositivo, curato da Biba Giacchetti, propone un viaggio intorno all’uomo e al nostro tempo, in una inedita declinazione al femminile. Il punto di arrivo è infatti il ritratto della ragazza afgana nel campo profughi di Peshawar, diventato ormai una icona assoluta della fotografia mondiale, ma anche un simbolo della speranza di pace che sembra impossibile in un mondo agitato da guerre ed esodi di massa. Sarà esposto, accanto alla sala dell’Ebe di Canova, insieme ad altri due scatti, uno inedito ed uno realizzato da McCurry a distanza di oltre 17 anni, dopo averla finalmente ritrovata, come documentato nel video di National Geographic proiettato in mostra.
Il punto di partenza è una straordinaria galleria di ritratti e di altre foto in cui la presenza umana è sempre protagonista, anche se solo evocata. Il suggestivo allestimento, che Peter Bottazzi ha concepito esclusivamente per questa mostra, invita ad un percorso di scoperta, che progressivamente si raccoglie in un universo pienamente femminile, che ci viene incontro con i suoi sguardi e ci coinvolge con la sua dimensione collettiva, in una sorta di girotondo dove si mescolano età, culture, etnie, che McCurry ha saputo cogliere con straordinaria intensità. La mostra comprende inoltre una sezione dedicata alla guerra, alla violenza e alle atrocità di cui, purtroppo, l’umanità sa rendersi protagonista e che McCurry ha documentato con il suo obiettivo di reporter, allestita in una sorta di vertigine che il visitatore dovrà attraversare per raggiungere un ulteriore ambiente, dove vincerà la poesia, l’accoglienza, la pace e dove le donne saranno ancora protagoniste.
La rassegna comprende oltre 180 foto di vari formati, selezionate da Giacchetti insieme a McCurry ed è completata da una audioguida a disposizione di tutti i visitatori e inclusa nel biglietto, nella quale il grande fotografo racconta in prima persona le sue foto con aneddoti e appassionanti testimonianze. Sarà inoltre disponibile in mostra un ulteriore video dedicato ai suoi viaggi e al suo modo di concepire la fotografia. Per raccontare l’avventura della sua vita e della sua professione, per seguire il filo rosso delle sue passioni, per conoscere la sua tecnica, ma anche per condividere la prossimità con la sofferenza, con la gioia e con la sorpresa. «Ho imparato a essere paziente. Se aspetti abbastanza, le persone dimenticano la macchina fotografica e la loro anima comincia a librarsi verso di te».
Oltre ad una ormai vasta pubblicistica su McCurry, sarà disponibile nel bookshop della mostra il volume McCurry/Icons, curato da Biba Giacchetti, che presenta una selezione di 50 delle sue foto belle o più famose o per le quali McCurry nutre un particolare sentimento. In una lunga conversazione tra i due, per la prima volta Steve McCurry racconta le sue icone, svelandone spesso i retroscena.
Promossa dalla Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì e dal Comune di Forlì in collaborazione con la Settimana del Buon Vivere, la mostra è organizzata e prodotta da Civita in collaborazione con SudEst57. La sua vernice, venerdì, troverà spazio all'interno della Settimana del Buon Vivere, che ospiterà proprio McCurry intervistato da Gianni Riotta. L'appuntamento è al Teatro Diego Fabbri, alle 17, ad ingresso libero. A seguire, dalle 20 alle 23, l'apertura della mostra (chiusura biglietteria alle 22).
Informazioni e prenotazioni: mostrastevemccurry.it tel. 199.15.11.21* tel. dall’estero 02.89096942 servizi@civita.it *Attivo lunedì-venerdì, ore 9-18. Sabato, ore 9-12. Non attivo domenica e festivi.
Orari
Da martedì a venerdì ore 9,30 –18
Sabato, domenica e festivi (1 novembre, 8 dicembre 2015 e 6 gennaio 2016) ore 10 – 18,30
Giovedì 24 e giovedì 31 dicembre 9.30 – 13.30
Chiuso lunedì, 25 e 26 dicembre 2015 e 1 gennaio 2016
La biglietteria chiude un’ora prima