La Motò 6.5 Aprilia celebra il ventennale: Forlì base di un moto raduno
La Motò 6.5 Aprilia celebra il ventennale. E il club nazionale ha organizzato l’annuale raduno facendo base a Forlì. Nelle quattro giornate i “motauri” (così si definiscono i possessori di tale motocicletta), dopo essersi ritrovati ai piedi della Colonna dell’Ospitalità di Bertinoro (e non poteva essere scelto altro luogo a simboleggiare l’intera Romagna) percorreranno le strade delle colline forlivesi fino ai passi del Muraglione e della Calla, visiteranno la diga di Ridracoli, si spingeranno fino al mare per ripercorre le strade di Cesenatico e Milano Marittima dove, fino all’inizio degli anni ’70 si correvano le famose corse della “mototemporada romagnola” e, naturalmente visiteranno la città e la mostra di Boldini.
Oggi la Motò 6.5 Aprilia, prodotta in meno di 4000 esemplari per un breve ma fulgido periodo, è un oggetto da collezione che, elevata allo stato dell’arte con l’esposizione al Museo Guggenheim di New York, conta estimatori in tutto il mondo. Benché dal punto di vista commerciale non abbia avuto un grande successo , la Motò 6.5 è diventata una sorta di oggetto “cult”, sia tra i designers, che tra gli appassionati e i collezionisti. La decisione da parte dell’Aprilia quel tempo capitanata dal vulcanico Ivano Beggio di cercare un designer completamente al di fuori dal mondo dei progettisti motociclistici e rivolgersi a Philippe Starck, noto per aver disegnato esclusivi e bizzarri oggetti di uso comune, è stata sicuramente “anomala”.
Quindi non può sorprendere che Starck abbia creato una moto che sia stata amata e al contempo disprezzata. Ma ciò che stupisce veramente è che l’Aprilia Motò 6.5 sia stata in assoluto uno dei migliori esempi di design di moto degli anni ’90. Di sicuro è stato uno dei piu’ importanti nella nicchia di mercato rappresentata dalle “suburban motorcycle”. Le sue doti di adattabilità e il semplice e robusto motore la rendevano facile da usare su tutti i tipi di percorso, da quello cittadino a quello misto per gli spostamenti a medio raggio.
Il disegno è ricco di pregevoli dettagli, dove il motore Rotax si inserisce elegantemente nel telaio curvilineo e tra le componenti in plastica della carrozzeria . La sagoma a “uovo” creata da Starck è la caratteristica esclusiva di questo modello. Presentata inizialmente in due combinazioni di colore – grigia con serbatoio grigio/arancio e grigia con serbatoio grigio/avorio – se ne aggiunse una versione nella colorazione grigio scuro/nero.