Una passeggiata per conoscere il maestoso platano secolare di Carpinello
Una passeggiata per conoscere il platano secolare che svetta a Carpinello. Tutti coloro che percorrono la Cervese, o l'autostrada A14 non possono non notare un albero che si erge solitario in mezzo ai campi coltivati subito dopo l'abitato. Si tratta di un platano orientale (Platanus orientalis) di dimensioni eccezionali, con una circonferenza di oltre sei metri e un'altezza di circa trenta metri. La chioma si espande su una superficie di una decina di metri quadrati e l'età secondo alcuni è di 200 anni. Il platano faceva parte del parco di Villa Maddalena, uno dei possedimenti della contessa Maddalena Matteucci, moglie del conte Giovanni Guarini, famiglia che ebbe modo di ospitare a Carpinello, fra gli altri, il poeta Giosuè Carducci (1835-1907), il quale già allora rimase affascinanato per le dimensioni della pianta.
All'inizio del Novecento il podere fu acquistato dalla famiglia Orsi Mangelli, in quel periodo un delle più ricche della città di Forlì, nonché disposta ad effettuare investimenti per migliorare il reddito delle tante proprietà agricole di cui disponeva. Non a caso in una porzione del terreno di Carpinello, quello in angolo fra la vie del Bosco e Cervese, fu insediato un caseificio, uno dei primi in Romagna, la cui struttura muraria è ancora visibile. Al conte Paolo Orsi Mangelli si deve anche la realizzazione della fabbrica Mangelli in città e dell'Omsa a Faenza. Durante il Secondo conflitto mondiale la villa, che era stata ribattezzata col nome di Giselda, in onore della moglie del conte, e frequentata da Edda Mussolini durante il periodo in cui fu fidanzata con il primogenito dei proprietari, fu distrutta da un bombardamento alleato perché vi si insediò un comando dell'esercito tedesco, mentre le piante del parco furono abbattute per ricavarne legname. Il platano è rimasto l'unico superstite, tutt'attorno il terreno è destinato ad uso agricolo.
Il programma
L'appuntamento è in programma sabato pomeriggio (in caso di pioggia si terrà solo la conferenza dedicata al platano ultracentenario e alla storia di Carpinello). Il ritrovo è programmato alle 15.30 nella sede del Comitato di Quartiere, in via Cervese 221/C, a Carpinello. Alle 16 partirà la camminata raccontata tra gli alberi secolari di Carpinello condotta da Gian Luca Laghi, autore del libro "Storia del verde di Forlì", e da Gabriele Zelli. La camminata, della lunghezza di 3 chilometri, seguirà il percorso lungo le vie: Cervese, Bianco da Durazzo, delle Campane, Paglierana, del Bosco, con arrivo sotto il platano ultracentenario intorno alle 18. Al termine della passeggiata nella sede del Comitato di Quartiere verrà offerto un aperitivo. Partecipazione libera. Si consiglia di calzare scarpe adatte all'occasione e, se la giornata sarà calda, di portare una bottiglietta di acqua e un copricapo. In caso di pioggia l'iniziativa verrà rinviata. Per informazioni: Aureliano 3485241485.
Durante il percorso si potranno ammirare alcuni vecchissimi alberi che permetteranno di raccontare storie legate a queste presenze, sia di carattere umano, sia economico. Le prime alberature degne di nota che si incontreranno saranno degli antichi gelsi che testimoniano di quando queste piante erano diffusissime nelle nostre zone, poiché le foglie erano utilizzate per foraggiare l'allevamento del baco da seta; un'attività che ha caratterizzato il territorio forlivese a livello nazionale per decenni con risultati economici importanti da metà dell'Ottocento fino ai primi decenni del Novecento. I gelsi venivano piantati ovunque, lungo le strade, i fossi e i confini dei poderi, oppure "maritati" alle vigne. Oggi i pochi rimasti che s'incontrano nella desolata solitudine di un campo sono resti di storie-eventi, residuali e fedeli testimoni di un mondo contadino dissolto, di un paesaggio agrario scomparso insieme a percezioni e sapori: il rumore caratteristico dei bachi che brucano le foglie e il gusto delle more, il frutto di queste piante.