Sandra Cavallini porta in scena "La banalità del male" di Hannah Arendt
Sabato 26 gennaio, ore 21.15, al Teatro Zampighi di Galeata va in scena Sandra Cavallini con "La banalità del male".
Nel 1963 Hannah Arendt dà alle stampe Eichmann in Jerusalem, più noto in Italia con il suo sottotitolo, La banalità del male. Si tratta di un saggio in cui la filosofa raccoglie gli articoli scritti per il “The New Yorker” sul processo al tenente colonnello delle SS Adolf Eichmann, tenutosi a Gerusalemme nel 1961. Eichmann, con il suo grigiore, il suo linguaggio burocratico, le sue frasi fatte, incarna, nello sguardo acuto dell’autrice, l’uomo senza idee, più pericoloso dell’uomo malvagio. Il nuovo concetto di banalità del male rivoluziona le consuete categorie morali.
Sandra Cavallini porta in scena l’amara e lucida riflessione della Arendt a partire dalle vicende storico politiche e di cronaca processuale: rifacendosi al titolo originale dell'opera, evoca e privilegia una dimensione di condivisa prima stesura ad alta voce, di quel resoconto-reportage del processo ad Eichmann in Gerusalemme.
BIGLIETTI
Intero 14 euro, ridotto 12 euro