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Riparte la stagione teatrale di Galeata: sul palco, tra gli altri, Paolo Rossi, Debora Villa, Peppe Servillo

Una stagione che porta a pensare, a riflettere sui nostri tempi, ma anche sul passato e su quanto quel passato ci influenzi e condizioni, ma senza disdegnare il sorriso, a volte anche la risata grassa, anzi partendo spesso da quella per costruire pensiero

La stagione teatrale 2023-2024 di Galeata prevede una programmazione che tenga conto dei gusti e dei  diversi pubblici potenziali. Ci sarà il ritorno dell’irriverente e sulfureo Paolo Rossi (venerdì 19 aprile)con uno spettacolo dove l’improvvisazione che costituisce da sempre la sua cifra stilistica, tra commedia dell’arte e irriverente cabaret sociale che  si sposano alla nota malinconica degli omaggi ai suoi grandi maestri e compagni di viaggio ( Enzo Jannacci , Dario Fo….).

Si sono il tono della malinconia, della nostalgia, ma anche la risata, sia grassa che intelligente anche nello spettacolo di Vito (23 marzo), su quella specie di seconda casa dove litigare. Nel Bar al portico infatti si può ancora discutere di politica, parlar di donne, parlare dei bei tempi andati (sempre belli), raccontare qualche nuova avventura (sempre inventata) e prendersi in giro ininterrottamente (arrivando spesso alla mani). Perché il bar non è un locale ma una seconda casa; di più, una vera patria d’elezione. 

Si ride poi di se stessi e degli altri, degli uomini e delle donne, del loro straordinario tentativo di “stare insieme”nonostante le differenze, del tempo che passa,  nello spettacolo di Debora Villa (26 novembre), una sorta di summa della sua comicità col tono della prova d’attrice, attrice che però, per prima, non si prende mai troppo sul serio.

Sempre scritto da una donna e portato in scena da una donna, dove l’attrice ronconiana Paola Bigatto entra in scena vestita da professoressa e davanti ad una lavagna in una immaginaria classe scolastica e presenta le tesi di Hannah Arendt che rivoluzionarono il concetto di bene e male, è poi "La Banalita’ del male" (3 febbraio), scelto per celebrare il Giorno della memoria. Il nuovo concetto di banalità del male rivoluziona le consuete categorie morali: il male è frutto dell’assenza di idee, di mancanza di volontà del del bene, di assenza di anima, non della malvagità in sè .

Un libro giocoso e filosofico al tempo stesso, portato avanti con la grazia onirica di un fumetto è poi il Marcovaldo, “giocato" è proprio il caso di dirlo, con tutta la leggerezza che merita, tra interpretazione e canzoni, che lo contrappuntano dalla grazia leggera di Peppe Servillo (31 ottobre), in quello che non è solo un omaggio a Italo Calvino nel centenario della nascita, ma anche una riflessione seria ma non seriosa sul rapporto tra uomo e natura.

Dentro di noi, ma anche fuori nel rapporto con l’altro, arriva l'irrefrenabile voglia di scrivere versi, di comunicare con la poesia di Lorenzo Maragoni (9 dicembre), campione italiano di Poetry slam, qui impegnato in uno spettacolo in cui la poesia incontra la comicità dello stand up, in una nuova formula al tempo stesso divertente e poetica, lo Stand up poetry appunto.

Una stagione che porta a pensare, a riflettere sui nostri tempi, ma anche sul passato e su quanto quel passato ci influenzi e condizioni, ma senza disdegnare il sorriso, a volte anche la risata grassa, anzi partendo spesso da quella per costruire pensiero.

Informazioni, prenotazioni e campagna abbonamenti: 376 1224452. Ingresso intero 15 euro ridotto 13 euro. Abbonamento a 6 spettacoli 65 euro. Venerdì 13 e sabato 14 ottobre, dalle ore 10,30 alle ore 12,30, sarà possibile ritirare gli abbonamenti alla stagione, presso il teatro di Galeata.

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