Al Dragoni di Meldola Francesco Pannofino ed Emanuela Rossi in "I suoceri albanesi"
Mercoledì 19 aprile alle 21 il Teatro Dragoni di Meldola ospiterà sul palcoscenico I suoceri albanesi, commedia di Gianni Clementi interpretata da Francesco Pannofino, Emanuela Rossi, Andrea Lolli, Silvia Brogli, Maurizio Pepe, Filippo Laganà ed Elisabetta Clementi. La regia è firmata da Claudio Boccaccini.
LA TRAMA - Una famiglia borghese: un padre, una madre e una figlia. Lui, Lucio, 55enne, consigliere comunale progressista; lei, Ginevra, 50enne, chef in carriera, con un passato fatto di lotte politiche e rivolte generazionali. Conducono un’esistenza improntata al politically correct, cercando quotidianamente di trasmettere alla figlia Camilla, 16enne, questo loro stile di vita, pregno di valori importanti, di parole mai banali: l’importanza della politica, della solidarietà, della fratellanza. Ogni occasione è buona per ribadire simili concetti: a tavola, ascoltando un telegiornale, commentando episodi di vita. Anche l’amica del cuore di Ginevra, Benedetta, erborista alternativa, in analisi perenne e ossessivamente alla ricerca di un compagno, è frequentatrice abituale della casa e non perde occasione per manifestare le sue fragilità. Ma, come in tutte le famiglie, anche le incombenze pratiche occupano uno spazio importante nella vita di Lucio e Ginevra e la rottura di una tubazione del bagno di servizio, che rischia di allagare l’appartamento sottostante, occupato da un eccentrico Tenente Colonnello, obbliga i coniugi a chiamare una ditta per il restauro completo del servizio igienico.
La ditta è formata da due ragazzi: Igli, 35 anni, e Lushan di 18. Sono albanesi, con una storia alle spalle di quelle che si leggono tutti i giorni sui quotidiani. Viaggi su barconi fatiscenti, periodi di clandestinità, infine l’agognato permesso di soggiorno e adesso una Ditta, con tanto di partita Iva e lavoro in quantità. Un esempio da seguire per Camilla e i giovani come lei, abituati, al contrario, a situazioni agiate e iper-protette. È questo che Lucio e Ginevra pensano, guardando quella luce che illumina gli sguardi dei due idraulici. Una luce piena di vitalità, voglia di fare, come solo chi ha davvero conosciuto la fame può ancora avere. Ma un giorno Lucio dimentica un importante documento, torna a casa ad un orario imprevisto e le certezze sue e di Ginevra crollano come un castello di carte. E chi predica bene.