Una mostra in ricordo dell'artista Enzo Bellini alla galleria "Vecchia Filanda"
La “Galleria La Vecchia Filanda” di Forlì, Via Orto del Fuoco n. 7, dedica una mostra in ricordo dell’artista Enzo Bellini, scomparso il 12 settembre 2015. L’inaugurazione si terrà giovedì alle ore 16,00 e la mostra rimarrà aperta dalle 17,00 alle 19,00 fino al 30 dicembre, eccetto i giorni 24-25 e 26 dicembre. La presentazione sarà di Flavia Bugani insieme ad un ricordo di Davide Argnani. Per info: Galleria La Vecchia Filanda, via Orto del Fuoco n. 7, Forlì, tel. 0543/25854 - E-mail: info@lavecchiafilanda.com
Enzo Bellini era nato a Santa Sofia nel rione Croce il 9 settembre 1932. Fin da ragazzo dimostra spiccata attitudine per il disegno. Inizia giovanissimo, sotto la guida del pittore santasofiese Innocente Biserni, ad accostarsi al mondo dell’arte. Diciannovenne, a Torino frequenta lo studio dei pittori Aloisi e De Cavero. Oltre alle norme accademiche di pittura ed incisione, apprende nozioni di disegno pubblicitario e illustrazione. Tornato a S. Sofia opera per diversi anni nell’ambito del premio “Campigna” promosso da Biserni e Vero Stoppioni. Agli inizi degli anni ’60 si trasferisce a Milano. Nei primi anni disegna copertine per libri e dischi ed esegue decorazioni per arredamento. Poi trova impiego, in qualità di pittore realizzatore, presso il laboratorio di Scenografia del “Piccolo Teatro della Città di Milano”, dove rimarrà per oltre quattro anni lavorando con il famoso regista Strelher. Nel 1972 allestisce la sua prima personale alla Galleria La Nuova Sfera di Milano, presentando disegni in inchiostro di china ed incisioni all’acquaforte. Ottiene subito grandissimo successo e lo storico dell’arte Raffaele De Grada lo segnala sul Catalogo Bolaffi per la grafica. Da allora Bellini si dedica esclusivamente alla pittura ed al disegno raccogliendo, nelle moltissime mostre, innumerevoli successi ed importanti riconoscimenti in Italia e all’estero. Fra le sue numerose mostre personali ricordiamo alcune fra le più importanti: Venezia 1976 (Galleria dell’Incisione); Ginevra 1978 (Galerie Dedale); Berna (Atelier Berger); Firenze 1981 (Inclub ‘Bianco & Nero’); Bagnacavallo 1988 (Centro Culturale Polivalente); Losanna 1991 (Galleria Pomone); Spagna 1997, Las Palmas de Gran Canaria; Torino, Artissima – Lingotto; Amsterdam 1999, Wasa Galleria; Venezia 1999, Galleria d’Arte S. Stefano; nel 2010 al Magazzino del Sale di Cervia, nel 2011 al Museo Ca’ La Ghironda Ponte Ronca di Zola Predosa (Bologna) a cura di Giorgio Celli; poi in America; e in Finlandia, grazie al collezionista ed editore italo-finlandese Rolando Pieraccini, e sue opere sono in permanenza all’Ateneum Art Museum di Helsinki. E erano più di sessant’anni che Enzo Bellini lavorava, amalgamando materie e tecniche diverse, da grande maestro. Dall’incisione, al disegno, alla serigrafia, al paesaggio a olio o acrilico, ciò che caratterizza di più il lavoro di questo artista è la profonda sensibilità con cui interpreta e vive l’anima della realtà come un canto dedicato alla natura. Lontano dalle mode esprime e incide il senso del nuovo senza bisogno di ricorrere a estravaganti modulazioni linguistiche. Ai frastuoni della civiltà del rumore e delle macchine, contrappone il mondo della natura e degli animali.