Vince Valicelli Jazz & Blues trio: si chiudono i live al Ca' Leoni
Ultimo concerto della prima stagione live al Ca’ Leoni di Forlì, il più piccolo jazz club del mondo, iniziata nell’ottobre scorso e che terminerà, appunto, giovedi 27 aprile, con la Vince Vallicelli Jazz & Blues trio, con Vallicelli alla voce e batteria, Roberto Villa al contrabbasso e Nhauel Schiumarini alla chitarra.
Vince Vallicelli, è il più noto batterista blues a livello nazionale. Dopo le prime esperienze con Secondo Casadei e poi nel più vasto mondo del rock, ad alti livelli, con Gianna Nannini, Eugenio Finardi e tanti altri, un giorno incontra il grande armonicista Andy J. Forest e viene rapito dal blues e con lui partecipa a tutti i maggiori blues festival europei e americani, in special modo in Louisiana, dove Andy Forest è di casa.
Vince ha poi suonato con altri grandi del blues come Luther Allison, Billy Gregory, Sugar Blue, Carey Bell, Lovie Lee, fino a formare una band tutta sua, la “Vince Vallicelli Band”, che sforna un groove veramente… “pazzesco”.
In questi ultimi anni la sua ricerca musicale si è indirizzata a scoprire il blues rurale della sua terra, la Romagna, cantando nel dialetto romagnolo, ma anche sonorità legate alla meditazione.
Proverbiale è la performance finale che Vince regala ormai da tempo ai suoi fans armato solo di due cucchiai da cucina e dal suo ormai inseparabile washboard con cui esplora ogni suono potenziale nascosto nel legno dei tavolini, nel cotto del pavimento, nella trasparenza della vetrina. Ma la sostanza è altrove: nella musica che si basta, che sorprende senza aver bisogno di essere messa in scena con trovate coreografiche deliberatamente non convenzionali. Un concerto di Vince è uno spettacolo anche per ciechi. Solo un artista che ha suonato con Secondo Casadei e si trova a suo agio tanto nella bassa padana quanto in Louisiana poteva osare il dialetto romagnolo nel blues con un'operazione di ricerca autentica che ci riporta all'origine del mondo Cajun.
Nhauel Schiumarini è un talentuoso chitarrista dalla tecnica e dalla impostazione prettamente blues ma non disdegna a cimentarsi col jazz e in questo caso la sua tecnica si avvicina molto a quella del grande Pat Metheny.