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"No" agli inceneritori: in centinaia in Piazza Saffi. Drei e Bellini scrivono a Bonaccini

Il sindaco Davide Drei e l'assessore all'Ambiente, Alberto Bellini, hanno inviato al presidente della Regione Stefano Bonaccini e all'assessore regionale alle Politiche ambientali, Paola Gazzolo, una lettera

In centinaia davanti al Municipio per dire "no" agli inceneritori. Si è svolta sabato mattina la manifestazione contro l'articolo 35 del decreto legge "Sblocca Italia" organizzata dalle associazioni ambientaliste "contro il potenziamento dell'inceneritore di rifiuti speciali ospedalieri e a favore dell'autogestione locale di raccolta porta a porta". Il sindaco Davide Drei e l'assessore all'Ambiente, Alberto Bellini, presenti alla manifestazione, hanno inviato una lettera al presidente della Regione Stefano Bonaccini e all'assessore regionale alle Politiche ambientali, Paola Gazzolo. Ma erano tante anche le persone comuni, senza bandiere e senza partito, scese sotto la statua di Aurelio per dire "no" agli inceneritori e per lottare per un'aria sempre più pulita.

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Nella missiva gli amministratori mercuriali chiedono "di costituire un gruppo di lavoro misto, costituito dai servizi ambiente delle Province, che stanno valutando le richieste dei gestori di modifica delle autorizzazioni degli inceneritori, e dalla Direzione Generale Ambiente della Regione Emilia-Romagna, al fine di definire entro il mese di aprile, quali eventuali azioni normative si debbono assumere al fine di negare l’aumento di portata degli impianti di incenerimento, e la modifica delle autorizzazioni attualmente vigenti, ovvero non consentendo applicazione del comma 3 e comma 5 dell'articolo 35 della legge 164/20141 agli impianti di incenerimento dell’Emilia-Romagna".

La manifestazione in Piazza contro gli inceneritori

Drei e Bellini ricordano che "in Emilia-Romagna è in corso una radicale trasformazione dal modello dell’auto-sufficienza provinciale al modello regionale. Il modello dell’auto-sufficienza provinciale ha creato una ampia dotazione impiantistica per lo smaltimento dei rifiuti, sia attraverso discariche che inceneritori, molti dei quali sono stati realizzati o aggiornati negli ultimi anni, a causa dei vincoli provinciali, che hanno impedito di realizzare economie di scala e razionalizzazione degli impianti. Gli impianti sono stati programmati e realizzati dalle comunità locali, attraverso scelte di forte impatto sociale ed economico, poiché gli investimenti sono stati finanziati attraverso le tariffe e le società dei servizi, che sono in larga parte di proprietà degli enti, o con capitale a maggioranza pubblica".

Gli amministratori forlivesi sottolineano che "in questo quadro, i Comuni dell’Emilia-Romagna hanno più volte manifestato al Governo la propria indisponibilità a flussi di rifiuti sovra-regionali, se essa non è limitata a situazioni di emergenza o a fasi transitorie che precedano la realizzazione di nuovi e innovativi sistemi di recupero e smaltimento. Alle Province sedi di impianti di incenerimento sono arrivate le richieste dei gestori di modifica della portata autorizzata, ai sensi dei commi 3 e 5 dello Sblocca Italia. Qualora queste richieste ricevano risposta positiva, la capacità complessiva degli impianti di incenerimento presenti in Regione sarà aumentata di almeno 300.000 tonnellate complessive, superando di fatto la pianificazione regionale, stabilita dal Piano Regionale di gestione dei rifiuti, adottato dalla Giunta Regionale, con deliberazione numero 103 del 3 febbraio 2014".

Continuano Drei e Bellini: "Al fine di negare l’applicazione di comma 3 si debbono rendere cogenti i vincoli del Piano della Qualità dell’Aria, adottato dalla Giunta Regionale con delibera n. 1180 del 21 luglio scorso. Al fine di negare l’applicazione del comma 5 si deve eventualmente ricorrere contro l’applicazione del DM 7 agosto 2013 “applicazione della formula per il calcolo dell’efficienza energetica degli impianti di incenerimento in relazione alle condizioni climatiche” e in particolare, non validando per la regione Emilia-Romagna un fattore di correzione pari a 1,382, ma un valore inferiore in accordo alle risultanze dello studio ESWET “Energy recovery Efficiency in Municipal Solid Waste-to-Energy plants in relation to local climate conditions”, che il suddetto decretoministeriale richiama, e che prevedono per la regione Emilia-Romagna fattori di conversione inferiori a quelli adottati per il Sud Europa".

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