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Il giugno 2019 tra i tre più caldi della storia dal dopoguerra in Romagna

La sentenza arriva dai dati estrapolati da Pierluigi Randi, tecnico meteorologo di Emilia Romagna Meteo e vicepresidente dell'associazione di meteorologici professionisti Ampro

Quello del 2019 è stato tra i mesi di giugno più caldi dal dopoguerra. La sentenza arriva dai dati estrapolati da Pierluigi Randi, tecnico meteorologo di Emilia Romagna Meteo e vicepresidente dell'associazione di meteorologici professionisti Ampro. Con un'anomalia di temperatura media di +3,2°C, rispetto alla media di riferimento del trentennio 1971-2000, si piazza al terzo posto dopo giugno 2017 (+3,4°C) e giugno 2003 (+4,2°C)

"Non è un caso che tutti i mesi di giugno più caldi appartengano al nuovo millennio, e di gran lunga per giunta - prosegue l'esperto -. Superare i 3°C di anomalia termica mensile è uno “sproposito”; basti pensare che il freddo maggio ha chiuso con anomalia di -2,1°C". Randi ricorda che "l'ultimo giugno fresco di questa serie storica risala all'oramai lontano 1995, ovvero ben 24 anni fa. Dopo solo mesi di giugno caldi o caldissimi".

A dare un'impennata alle medie è stata anche la recente ondata di caldo, con un picco a Forlì di 37,1°C registrato giovedì scorso. Ma negli ultimi dieci giorni solo per tre volte la colonnina di mercurio ha registrato una massima inferiore ai 30°C. E' tuttavia caduto un record sul livello isobarico di 850 hPa, a circa 1500 metri in libera atmosfera: "Il giugno 2003, che deteneva il primato con temperatura media di 16.4°C, è caduto con una temperatura media di 16.6°C". Sul fronte pluviometrico, dopo un maggio molto generoso, c'è da registrare un -60%.

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