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Meteo, un inverno mite e poco piovoso cede il testimone alla primavera

Dopo una breve fase di stabilità, è previsto nel fine settimana l'ingresso di una perturbazione sul bacino del Mediterraneo

Raffiche di vento nella notte tra martedì e mercoledì fino a 70 chilometri orari hanno accompagnato il passaggio di testimone tra l'inverno e la primavera meteorologica. Dopo una breve fase di stabilità, è previsto nel fine settimana l'ingresso di una perturbazione sul bacino del Mediterraneo, che determinerà un deciso peggioramento delle condizioni atmosferiche con piogge sparse, localmente anche sotto forma di rovescio. La primavera meteorologica, che esordisce con marzo, si lascia alle spalle un iinverno leggermente mite e poco piovoso.

Pierluigi Randi, meteorologo di Meteocenter-Emilia Romagna Meteo, che inverno è stato?
L’inverno 2016-2017 non si può certamente definire rigido, ma è stato più freddo rispetto ai tre che lo hanno preceduto. Non che ci volesse molto, dal momento che stiamo parlando di tre inverni mitissimi o quasi dei “non” inverni (2013-2014; 2014-2015 e 2015-2016), ma sta di fatto che una parvenza di stagione antecedente il triennio citato la si è vista, anche se essenzialmente in gennaio, il quale risulta l’unico dei tre mesi invernali che ha chiuso con anomalia termica negativa (-1.0°C rispetto alla norma climatologica di periodo 1971-2000), mentre dicembre 2016 ha visto valori termici prossimi alla norma (+0.3°C rispetto alla stessa norma). Febbraio 2017, così come quelli del 2014-2015-2016, è trascorso con temperature molto miti, e con anomalia termica prossima ai 2°C (dato non ancora definitivo). Alla fine la stagione 2016-2017 risulterà leggermente mite (circa +0.5°C rispetto alla norma) ma non alquanto tiepida come accaduto negli scorsi anni. Le precipitazioni sono state scarse, specie in dicembre-gennaio, mentre febbraio ho mostrato una piovosità prossima alle medie di riferimento (febbraio è climatologicamente un mese poco piovoso). Per cui archiviamo un inverno 2016-2017 leggermente mite e poco piovoso.

Anche quest'anno un'unica vera ondata di freddo, con target il sud Italia. Una tendenza che si ripete da un po' di anni. Quali sono i motivi?
In effetti la principale ondata di freddo della stagione, intercorsa nel periodo 6-12 gennaio, ha interessato il nostro territorio solo marginalmente, colpendo invece in pieno il sud. C’è da dire che non è infrequente che nel cuore dell’inverno sud e versante Adriatico centro-meridionale siano investiti da ondate di freddo, poiché generalmente le irruzioni di aria gelida arrivano da nord-est (Russia e Balcani) e quindi tendono a giungere con maggiore veemenza sul versante orientale della penisola. Nella fattispecie del gennaio 2017 la massa d’aria artica ha mostrato una componente più settentrionale, per cui l’arco alpino ha esercitato una parziale protezione anche sulla nostra regione. Non a caso la climatologia ci suggerisce che nel mese di gennaio la nevosità media dell’Appennino centro-meridionale è assai superiore a quella alpina, e questo è coerente con una maggiore frequenza di irruzioni fredde in quelle zone, le quali poi entrano in interazione con aria più mite ed umida mediterranea, originando depressioni e diffuse nevicate, anche a quote molto basse. Quindi tale evenienza rientra grosso modo nella normalità meteorologica. Di solito sono successivi afflussi di aria umida e mite in quota che portano la neve al nord ed anche sulla nostra regione, ma ciò non si è verificato poiché hanno prevalso le zone di alta pressione. Certamente esiste un'anomalia che concerne l’elevata frequenza di periodi anticiclonici di origine sub-tropicale sul comparto europeo, ma ciò è essenzialmente legato al climate change che sta apportando modificazioni alla circolazione atmosferica generale. Infine occorre precisare che esistono anche “cicli” dettati dalla variabilità naturale, che a volte penalizzano altri comparti (esempio inverni 2009-2010 e 2012-2013 più nevosi e freddi al nord).
Infine eventi come quello del febbraio 2012 sono molto rari e non rappresentano la normalità climatica.

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