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Meteo, inverno finito? "Non possiamo decretare il de profundis. Possibile ondata fredda da metà mese"

Insomma resta da verificare la possibilità che da metà mese l'alta pressione allunghi i suoi tentacoli verso il nord atlantico

Il Generale Inverno si è concesso qualche giorno di riflessione e riposo dopo la lunga fase instabile. Mercoledì mattina sia il modello europeo che quello americano non escludono una seconda metà di febbraio fredda e con possibili risvolti nevosi. "Nulla a che vedere con l’evento dello scorso anno che fu alquanto severo", tiene a specificare Pierluigi Randi, tecnico meteorologo di Emilia Romagna Meteo - Meteocenter, sottolineando anche che "al momento vi è ancora incertezza". Insomma resta da verificare la possibilità che da metà mese l'alta pressione allunghi i suoi tentacoli verso il nord atlantico, favorendo l'ingresso di aria fredda da nord-est con possibili conseguenze perturbate anche sull'Emilia Romagna.

Dopo pioggia e neve è tornato a splendere il sole, cosa possiamo attenderci nei prossimi giorni?
Nei prossimi giorni avremo ancora una prevalenza di alta pressione, tuttavia il flusso Atlantico tenderà ad abbassarsi di latitudine, portando la coda di qualche perturbazione atlantica ad attraversare la regione. Ma non si andrà oltre un aumento della nuvolosità senza piogge di rilievo, salvo fenomeni molto locali e di breve durata. Ad inizio prossima settimana potremmo avere un peggioramento un po’ più deciso ma sempre di provenienza atlantica.

La fase stabile quanto durerà?
Occuperà la corrente settimana, mentre la prossima potrebbe essere un poco più instabile, specie nella prima parte, ma con temperature vicine alla norma o di poco superiori.

Il gennaio perturbato è una conseguenza del riscaldamento della stratosfera?
Sostanzialmente no. L’evento stratosferico di qualche settimana fa ha mostrato una difficoltosa propagazione in troposfera, la quale non ne ha risentito se non in minima parte, con maggiori ondulazioni a carico della corrente a getto (che guida i grandi sistemi barici a livello emisferico), ma in sostanza senza eventi di rilievo, salvo la forte ma breve ondata di freddo negli Usa. Avremmo avuto quella fase più instabile a prescindere da quel riscaldamento in stratosfera.

Come definirebbe l'inverno in atto?
Un inverno tutto sommato normale a livello termico, anche se sono mancate vere e proprie ondate di freddo, ma con precipitazioni leggermente al di sotto della norma climatica, specie tra metà dicembre e metà gennaio, quando pioggia e neve sono state praticamente assenti. Certamente un inverno più ‘normale’ rispetto a molti del recente passato, i quali furono in prevalenza assai miti.

L'inverno ha iniziato già il suo declino o non si escludono colpi di scena come lo scorso anno?
Molto probabilmente la fase centrale e di inverno vero e proprio è già alle spalle, tuttavia non si possono escludere ritorni di freddo anche di una certa entità, per esempio un moderato segnale freddo sta comparendo per il periodo da metà mese alla fine della terza decade. Al momento vi è ancora incertezza, ma ciò indica che, a dispetto di giornate sempre più lunghe e talvolta luminose, non possiamo decretare il de profundis all’inverno 2018-2019. Nulla a che vedere con l’evento dello scorso anno che fu alquanto severo.
 
La stagione sta rispecchiando la previsione stagionale?
Direi di sì, dato che gli scenari ipotizzati già a novembre 2018, suggerivano una stagione con campo termico prossimo alla norma climatologica o appena superiore, e con piovosità leggermente al di sotto delle attese. Pertanto direi che la proiezione è da considerarsi tutto sommato centrata e con un buon skill (abilità di previsione).

Quanto alla primavera ci può già dire qualcosa in merito ad una possibile tendenza?
Non sono ancora disponibili i nuovi aggiornamenti che verranno rilasciati tra qualche giorno. In ogni caso le emissioni di gennaio indicavano una primavera con temperature medie superiori alla norma (1981-2010), e piovosità leggermente inferiore. Occorre precisare che in merito alle precipitazioni si andrà verso la stagione temporalesca (fenomeni locali e ‘sotto griglia ‘ per modelli di questo tipo), e quindi l’attendibilità di questo specifico parametro è sempre la più bassa.

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